90° minuto, puntata 20-03-2016 (e bilancio pasquale)

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 Torna la rubrica su 90° minuto, questa volta con il meglio visto in questa prima parte del 2016.

Prima, però, concentriamoci sulla puntata odierna, il pre sabato pasquale con tante analisi a corredo, in mezzo a qualche risultato abbastanza indicativo.

Come sempre Paola Ferrari e Marco Mazzocchi, tra zizzanie, interviste e servizi, hanno il compito di ormezzanoeffettotrainare il programma per due ore e poco più, insieme a Gianpaolo Ormezzano e al ritorno di Alberto Malesani, che non porterà nessuna impennata di auditel. Ormezzano è l’aspetto predominante di 90° minuto, la rivelazione del non calcio portata in pubblico, in quanto ai telespettatori interessano ormai i suoi colli altissimi alla Sandro Ciotti, le mani davanti alle telecamere, i mocassini in contrapposizione con i tacchi della Ferrari e la poesiola finale con schema metrico a casaccio. Più qualche leggendario episodio e/o barzelletta.

 

Occhio di riguardo, naturalmente, per gli inviati. Portatori sani di notizie calcifere, spesso abbandonati al freddo e al gelo. Per loro un giudizio e una benevolenza, il più delle volte.

Giuseppe Galati [Empoli-Palermo 0-0] → Umana comprensione per chi, da qui in avanti, dovrà commentare partite dove l’unica pietra tombale è il pareggio. STOICO.

Marco Lollobrigida [Roma-Inter 1-1] → Appurato del raffreddore di Giacomo Capuano, mandano il buon Rimedio a fare l’anticipo per Sabato Sprint e lo trasferiscono poi a Frosinone. Ci pensa il buon Lollobrigida a riassumere per noi di 90° minuto la sfida. Non che si ammazzi di divertimento, questo va detto. CLASSICO.

Fabrizio Tumbarello [Atalanta-Bologna 2-0] → “Tumbaragol”, come la sigla di Domenica Sprint. A lui tocca rimanere negli studi Rai di Roma a commentare questo partitone di cartello. TUMBARAGOL.

Stefano Bizzotto [Verona-Carpi 1-2] → Il Triveneto è il suo regno, Luca Toni il suo condottiero, papà Castori il suo intruso. Dopo Franco Lauro forse sarebbe stato lui l’erede designato o Gianni Cerqueti alla conduzione di 90° minuto. È andata com’è andata. BUNDESLIGA.

Federico Calcagno [Sampdoria-Chievo Vr 0-1] → Seconda volta di fila a Genova per Calcagno, quello che soffriva più di tutti quando, qualche anno fa, un genio a Rai Sport si alzò la mattina e decise di impostare a 90° minuto le sintesi copia e incolla dalle telecronache. BELLISSIMO.

Franco Lauro [Sassuolo-Udinese 1-1] → Usato come un jolly, è in sostanza quello più azzeccabile da pronosticare in franco lauro da inviatoun’ipotetica griglia degli inviati. In Italia si punta su tutto e non sugli inviati di 90° minuto (e menomale!). Quando vai sui campi, ha forse otto chili di statistiche in borsa, è un piacere e un dovere fare il tifo per lui. Se tornerà a salutare tutti quelli che lo seguono dalle case di cura, di riposo e dagli ospedali (ma anche dalle carceri), sarà un fantastico Lauro-day. È l’unico che augura buona Pasqua. MITO.

Alberto Rimedio [Frosinone-Fiorentina 0-0] → La cosa più bella che si ricordi è l’aver abolito il muro giallo di cemento armato, scegliendo una ringhiera gialloblu per il collegamento. PREGIUDIZIALE.

Gianni Cerqueti [Torino-Juventus 1-4] → Intanto, bisogna alzarsi dalle sedie e celebrare il record d’imbattibilità di Gigi Buffon, vittima della poesia di Ormezzano. Poi valutare il servizio di Cerqueti. Ottimi entrambi. CHAPEAU.

Paolo Paganini [Napoli-Genoa 3-1] → Dopo la battuta su Honolulu di qualche tempo fa, si è consolidato il suo ruolo di messaggero live. Lo telefonano per Quelli che aspettano sugli aggiornamenti della partita delle 12.30, poi gli tocca sovente il collegamento delle 18. CAPELLONE.

Luca De Capitani [Milan-Lazio] → Segue quella tradizione degli inviati che, un’ora prima della partita, devono cercare di azzeccare la formazione. Compito in passato toccato a Carlo Paris, Stefano Mattei, Aurelio Capaldi e Alessandro Antinelli. FOREVER YOUNG.

Altri servizi:

  • Sabrina Gandolfi intervista Roberto Donadoni come probabile commissario tecnico della Nazionale.
  • Amedeo Goria, post Roma.
  • Thomas Villa, post Inter.
  • Paolo Paganini sul calciomercato. Cifre forse inverosimili.

Andiamo ora alle dieci “perle”.

LA CALZA DELLA BEFANA. Il rientro dalle feste natalizie è un po’ come il primo giorno di scuola, tra cazzeggi, sfottò e tombolate con gli scarti dei regali. La cosa più bella accade all’Olimpico quando il buon Cristiano Piccinelli, dopo aver commentato con sano disgusto calcistico Lazio-Carpi 0-0, si dilegua, nonostante l’appello di Paola Ferrari, sua collega di ufficio nella redazione romana.

L’APOLOGIA DI UN RIMEDIO. Se c’è stato un protagonista assoluto nel giornalismo della tv di Stato, in questi ultimi anni, è Alberto Rimedio. Non per un urlo, una bestemmia o un look particolare, quanto per l’insano talento di diventare il bersaglio involontario della sfortuna. È il telecronista della Nazionale più scarsa di sempre, ha passato anni a condurre il 90° minuto di Serie B, è entrato in combutta con Ballarò, ed è stato un ex trequartista della Sampdoria. La sfiga cronistica non l’ha quasi mai abbandonato.

a.rimedio 15-16Juventus-Verona 3-0→  Non ha più il ritorno video, deve commentare il servizio due volte.

Torino-Empoli 0-1 → Si parte con un fuori-onda fenomenale, la voce di Jacopo Volpi (possibile?) ad annunciare «È saltato tutto! È saltato tutto!», in seguito Rimedio viene bersagliato da facili ironie nei paragoni illustri con Don Matteo e Ken, il marito di Barbie.

Sassuolo-Empoli 3-2 → Al momento di salutare salta l’audio, aveva commentato il servizio con la stessa stereofonia dei festival di Sanremo senza orchestra.

Chievo-Genoa 1-0 → La Ferrari lo elegge fidanzato d’Italia.

SOSIA. Detto di Rimedio simile a Ken, vale la pena concentrarsi su altre somiglianze. Crediamo poco a un Gianni Bezzi che, nella nebbia di Bologna, è paragonato ad Humprey Bogart, protagonista nel film galcCasablanca. Crediamo, a maggior rigor logico, nell’incredibile e ancora non sottolineata somiglianza tra Giuseppe Galati e Carlo Conti: che si siano sovrapposti per esigenze di palinsesto?

#TUTTIGIUPERTERRA. Paola Ferrari e Marco Mazzocchi nella puntata del 7 febbraio iniziano seduti per terra, sensibilizzando sulle stragi dei bambini nel Mediterraneo e promuovendo l’iniziativa dell’Unicef. Nonostante i vari appelli, il calcio rimane insensibile.

OCCHIO AL SERBO. Sempre il 7 febbraio, la lite della “Zona Mista” con Sinisa Mihajlovic è un piccolo capolavoro. In pratica fa tutto l’allenatore del Milan, seccato per aver atteso dieci minuti e dopo esser scavallato da Claudio Marchisio intervistato a Frosinone da Fabio Pietroiusti.

SAN VALENTINO CON LIPPI. Marcello Lippi, po po po po po po. Parte il motivetto e, in generale, le lippisensazioni di quel Mondiale 2006, vinto dall’ex tecnico juventino e da una squadra di campioni. Lippi fa l’ospite a sorpresa, quasi per regalare una buona festa degli innamorati agli amanti del calcio, in una domenica senza big match. Si segnala, inoltre, un servizio stupendo di Amedeo Goria che dà a Luciano Spalletti i meriti di aver migliorato la forma anche delle pecore di Trigoria.

GLI ALTRI ALLENATORI. Renzo Uilvieri è il primo ospite del nuovo anno, allegro come non mai. Massimo Oddo diventa l’idolo delle donne, la Ferrari ne privilegia gli occhi. Cesare Prandelli torna e i digitali temono per la loro vita, Paolo Paganini non è un allenatore, ma fa da facente funzioni nel periodo del calciomercato. Enrico Chiesa è ospite per due volte, Gianni De Biasi per quattro, trasformandosi in uno statistico. Un altro non allenatore, ospite della trasmissione prima di giacmounierMalesani, è il funambolico Emanuele Giaccherini, trequartista del Bologna e idolo dell’umiltà, tanto da non correggere un palese errore di confusione con il collega Anthony Mounier.

TOTTI E VOCALELLI. Il caso di Francesco Totti è un giallo che merita un ripescaggio eccellente in studio, quello di Alessandro Vocalelli, direttore del Corriere dello Sport e ospite fisso nella stagione 2013-14 insieme con Beppe Dossena. Era a due centimetri da Ormezzano, non ha preso spunto per infilare qualche storiella.

LONGOBARDA E OSCAR. Mino Farolfi, buontempone della via Emilia, collegato da Carpi saluta in studio Gianni De Biasi e ricorda la cavalcata del Modena dalla Serie C1 alla Serie A, quando quella squadra era detta per l’appunto Longobarda per il paragone tra Diomansy Kamara e Aristoteles. Vista la notte degli Oscar, Paola Ferrari ne consegna uno finto a Marco Mazzocchi: non l’avesse mai fatto, la statuetta compare in studio più di Ormezzano.

EASTER. È Pasqua, quindi happy Easter. È il brano dei Marillion che fa da colonna sonora al riepilogo dei gol, la sintesi ideale degli auguri per gli appassionati di questo programma.

Massimo Maneggio

 

Per rivedere “Zona Mista” del 20 marzo 2016: http://www.raisport.rai.it/dl/raiSport/media/zona-mista-63c5e89d-b73b-48a7-89b0-a190cfcb9e81.html

Per rivedere 90° minuto del 20 marzo 2016: http://www.raisport.rai.it/dl/raiSport/media/90-minuto-20-03-16-847fca43-784c-49de-abc1-cd8d71b6ddc8.html