90° minuto, quando la notte porta consiglio… ma anche no. L’infrasettimanale porta il programma a sforare gli orari notturni, ben sapendo come in molti dovranno alzarsi, solo poche ore dopo, per andare al lavoro. I poveri disgraziati senza Sky e digitali vari, grazie all’irreprensibile calendario della Lega Calcio, hanno sempre più la nausea di questo modo di intendere lo sport, sapendo come nel prossimo futuro potrà solo peggiorare: si parla di orari simil Liga, in modo da vedere le dieci gare tutte ad orari diversi… maledetti.
Il nostro caro programma quest’anno non sembra proprio decollare: è calato nei numeri, seppur sensibilmente, non sembra aver trovato ancora la quadratura del cerchio e ha un trio che non è ben assortito. Paola Ferrari è la padrona di casa, per sua stessa definizione, e in un’intervista ha lodato Marco Mazzocchi nonché affermato che in questa stagione gli ascolti sono da record. Dubbi di share, dubbi su tutto perché raramente si è andati sopra il 10%, ben sapendo come il calcio italiano, spezzettato all’inverosimile, sta penalizzando chi ha non ha la leadership assoluta in fatto di diritti televisivi.
Alberto Rimedio si alterna tra il ruolo del conduttore e dell’incassatore di complimenti. Che è una brutta roba per chi commenta la Nazionale con crescente talento. Sa fare le domande agli allenatori e annuncia i contatti social con l’aria di chi non gliene importa nulla. E ha sostanzialmente ragione.
Mario Sconcerti era stato annunciato come il colpo del secolo in Rai, una specie di Gonzalo Higuain per alzare la qualità e attrarre il pubblico. Bene, gli ascolti sono complessivamente peggiorati in Rai, sentire Sconcerti che applica la matematica al calcio è roba da Paleolitico, come nel caso delle sconfitte per chi deve vincere il campionato.
Andiamo agli inviati odierni prima di rimarcare alcune “perle” stagionali. Si parte dalla Supercoppa Italiana con Marco Lollobrigida in collegamento da Doha con il trofeo per Juventus-Milan e poi Stefano Bizzotto nel servizio sugli umori delle due squadre. Dopo la solita kermesse di interviste, si va con i servizi senza mostrare gli inviati, come da brutta abitudine dei turni infrasettimanali. Parte Gianni Cerqueti per Roma-Chievo 3-1, poi Cristiano Piccinelli per Fiorentina-Napoli 3-3, anche se la menzione d’obbligo è per Paulo Sousa con il mal di denti. Franco Lauro deve salutare con gioia il più giovane esordiente in Serie A (Pietro Pellegri, 15 anni, 9 mesi e 5 giorni) commenta Torino-Genoa 1-0 come fosse la finale Nba, cosa che non accade per Sampdoria-Udinese 0-0, ovviamente da Genova sponda doriana c’è Paolo Paganini. Giacomo Capuano è il più essenziale per Cagliari-Sassuolo 4-3, non quotato per Palermo-Pescara 1-1 invece l’esordiente stagionale Fabrizio Tumbarello. Agli anticipi, mandati in onda praticamente all’orario di Dracula, ecco prima Federico Calcagno per Atalanta-Empoli 2-1 e poi Dario Di Gennaro per Inter-Lazio 3-0.
E ora, come abitudine, focus su alcuni momenti da ricordare nel periodo settembre-dicembre 2016:
CERQUETI E BIZZOTTO COME HOLLY E BENJI → Sono i più esperti a tirare sempre la carretta. Bravi e puntuali, hanno fatto poche assenze. In particolare, Bizzotto da quest’anno fa le telecronache del Bayern Monaco con insolita capatina a Palermo.
UNA PARTITA DA RICORDARE → Solita musichetta da Frate Indovino e nuova rubrica per Luca Cardinaletti, la prima a 90° minuto dopo quella memorabile delle partite di bassa categoria. Bravo e spiritoso, ha ricordato gente come Gianfranco Zigoni e il Bortolo Mutti che con il Taranto infilò due gol al Milan in Serie B.
PARLANDO DI MUSICA → Hanno preso un brano di Jovanotti dal titolo… Musica per mandare la carrellata dei gol. Che si vedono in anticipo prima dei servizi: un altro tabù infranto. Da segnalare Isolated System dei Muse alla Domenica Sportiva per il medesimo scopo.
EHI, CE L’HAI CON ME? → Il siparietto tra Massimiliano Allegri e Mario Sconcerti entra di diritto in questa collezione. L’allenatore della Juventus si fa riconoscere con dichiarazioni di tale portata: «Le chiacchiere le porta via il vento, le biciclette i livornesi». Il secondo, risentito, strabuzza gli occhi e sembra Robert De Niro in “Taxi Driver”.
MA PERO’ → Per due volte sentiamo l’errore marchiano della grammatica italiana. Autrice: Paola Ferrari. Quest’anno non si indugia sulle scarpe. E non c’è neanche Gian Paolo Ormezzano. E nemmeno la “palla di parole”.
ER DERBY → Il 4 dicembre per Lazio-Roma, finita con la vittoria giallorossa per 2-0, c’è euforia. Talmente tanta che Rimedio insiste sulla frase dei calzini detta da Senad Lulic. A Torino, la scorsa settimana, per la vittoria juventina per 3-1, Sinisa Mihajlovic si giustifica staccandosi direttamente l’auricolare, mentre Andrea Lucchetta (una delle nuove leve) rincorre Miralem Pjanic con un urlo.
Massimo Maneggio
Per rivedere la puntata del 22 dicembre 2016: http://www.raisport.rai.it/dl/raiSport/media/90-Minuto-20e30470-d304-4298-b889-df6691000c87.html