Nel dopo voto italiano modificando l’ordine degli addenti il risultato non cambia

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C’era una volta il governo Berlusconi, che aveva una maggioranza assoluta alla Camera e una relativa al Senato. Lo spread, però, aveva superato ogni limite. Di conseguenza il governo Berlusconi, tra l’altro eletto democraticamente, venne “licenziato” in poco più di una settimana e sostituito da un nuovo direttivo di tecnici presieduti da Mario Monti.

Il nuovo Governatore davanti al Presidente del Consiglio uscente, al Segretario del Partito Democratico e al Presidente della Repubblica si era impegnato a non candidarsi alla guida di nessuna coalizione in vista delle imminenti elezioni politiche italiane.

Durante il governo Monti e per effetto della sua politica del rigore lo spread scese sotto i trecento punti base. Tale discesa, però, finì per riguardare anche la produzione industriale italiana, i consumi, lanciando in libera ascesa la disoccupazione e dando origine al fenomeno degli esodati.

Conclusesi le elezioni politiche e dopo avere speso circa trecentonovanta milioni di euro per lo svolgimento delle stesse il nuovo governo Bersani avrà una maggioranza assoluta alla Camera e una relativa al Senato. L’identico limite del quale fu vittima il governo Berlusconi.

Intanto che lo spread ha iniziato la sua ascesa, a causa della nuova ingovernabilità delineatasi nel paese, all’orizzonte si profila la necessità di ritornare al voto ma la paura dei partiti è quella di rientrare nella fossa dei Grillini.

26/02/2013                                                                                              Alberto De Luca