Chi pensa che il Parlamento italiano sia assimilabile all’arena della corrida non rispetta la Costituzione e nemmeno il popolo italiano.
Dopo le novità dell’ultima tornata elettorale quasi certamente c’è bisogno di una ripetizione di Educazione Civica.
Il Parlamento della Repubblica Italiana è l’organo costituzionale titolare della funzione legislativa e del controllo politico sul governo. Il nome di quest’organo complesso deriva dalla parola “francese” Parlement, riferita all’azione di parlare: un Parlamento è quindi un luogo, dove si promuove, si discute e si dibatte per giungere a delle decisioni politiche.
Tale corpo legislativo, presente in tutte le democrazie moderne, non è sicuramente il posto nel quale possono sedere delinquenti ma neanche figure poco istituzionalizzate.
Premesso ciò qualunque rappresentante eletto dagli italiani attraverso il libero voto, diventa membro sacrale del Parlamento a prescindere dal colore politico cui esso appartiene e non vi è alcuna distinzione fra l’eletto del Movimento Cinque Stelle, del Partito Democratico o del Popolo delle Libertà, se non nell’unica misura del consenso elettorale ricevuto.
Pertanto qualsiasi espressione dispregiativa utilizzata nei confronti di chi siede nella Camera e nel Senato italiano assume costituzionalmente la forma di un reato contro l’organo supremo dello Stato.
Il Parlamento non è la corrida e tale messaggio dovrà essere chiaro soprattutto per i marziani Black Bloc, che pensassero di trasformare il corpo legislativo dello Stato in un circuito di prova anarchica, altrimenti ci arrabbiamo.
05/03/2013 Alberto De Luca