Il Castello di San Mauro dei Principi Sanseverino a Corigliano Calabro

Letture: 25015
DSCF0641
Il castello

Il Castello di San Mauro (a Cantinella di Corigliano Calabro), fu edificato nel 1515 sulle rovine di un preesistente monastero di origine medievale ad opera di Bernardino Sanseverino, principe di Bisignano e conte di Corigliano. Fu costruito sui ruderi del precendente monastero distrutti nel 977, a seguito di una incursione di pirati Arabi dell’emiro AI Qasim, provenienti dalla Sicilia.

E’ qui che nel 1535 Pietro Antonio Sanseverino e la sua seconda moglie, Giulia Orsini ospitarono il re di Spagna Carlo V, reduce dalla campagna di Tunisi. Per l’occasione in una sola battuta di caccia furono abbattuti 45 cinghiali con un ricevimento, la cui sontuosità, sfarzo e profusione di cibi, bevande e ricchi doni, meravigliarono a tal punto l’Imperatore da fargli esclamare, scherzosamente, la celebre frase: “Prence, vos es el Rey, o el Prence de Bisignano?” (ma voi siete il Re, o il Principe di Bisignano?).

Si racconta che Giulia Orsini, moglie del Principe, assai bella e disinvolta, conduceva una vita a dir poco “allegra” e, pur di soddisfare i suoi desideri amorosi, ricompensava i suoi occasionali amanti con grosse somme di danaro. Ed anche in questa occasione, pare non abbia resistito alle “avances” imperiali del Re di Spagna, ma Pietro Antonio fece finta di nulla, essendo molto interessato ad ottenere altri privilegi dal sovrano. Partito l’imperatore, Giulia uscì di scena, chi dice avvelenata e chi rinchiusa in convento e il suo posto nel talamo coniugale fu preso nel 1539 da Irene Castriota Scanderberg. Anchessa bella, pare.

Il Castello è situato ai margini della fertile pianura coriglianese, in località Cantinella, ben visibile sulla statale 106. Una storia illustre e recuperarlo vorrebbe poter dire molto per lo sviluppo turistico del territorio. Oggi, infatti, il Castello di San Mauro si presenta in cattivo stato di conservazione e la sua decadenza è sotto gli occhi di tutti. Ma senza l’intervento delle istituzioni poco o nulla si può fare per salvare il salvabile, anche se quel che ne resta dimostra ampiamente l’antica imponenza.

(Nella foto, il Castello di San Mauro in una cartolina di molti anni fa – Edizione Ditta G. Gradilone e Figlio. Corigliano Calabro Stazione)