Che depressione quel centro storico! Una scuola di ballo, uno stand di salsicce, il ritmo delle danze e tutto il resto è noia

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Giovedì primo agosto, Viale Roma di Bisignano, serata calda, illuminazione fioca dei lampioni a palle riverse, tenebroso monumento dedicato ai caduti, orologio della piazza fermo alle nove a simboleggiare l’arresto del tempo, nella penombra qualche passante a passeggiare sconsolato, strada principale chiusa al traffico ma senza un apparente motivo.

Rotonda del campo sportivo di Bisignano, esterno notte, una colonna di macchine, tafferugli beffardi per la conquista di un parcheggio, ausiliari del traffico improvvisati muniti soltanto di un’obsoleta paletta d’ordinanza, gente tarantolata in andatura rapida per assistere all’inizio dello spettacolo, ingresso libero, palcoscenico con coreografie e musica a palla.

L’evento patrocinato dal Comune di Bisignano  è stato offerto da una nota scuola di danza bisignanese con ballerine e ballerini di tutte le età, ospiti d’onore e pubblico in delirio. Subito fuori il banco della salsiccia arrostita, birra a un euro e quant’altro di buono a soddisfare il palato del bisignanese medio.

Assessori, consiglieri, politologi di fama autoctona e mestieranti salta banchi, capi bastoni, incorniciati dalla nutrita presenza di pubblico composto da parenti, amici, cugini, zii, nipoti, nonni e genitori posseduti dal ritmo della danza.

Due realtà contrapposte di uno stesso spaccato sociale riguardante il nostro paese. Il centro storico in cui il tempo appare fermarsi e la periferia narcotizzata dall’allegria  della notte. Tanto di cappello al sacrificio professionale e quotidiano di chi con molte difficoltà è riuscito a crearsi un lavoro di successo, dando origine a una scuola di ballo ma  forse è giunto anche il tempo di cambiare e uscire dalla solita ricetta in agrodolce.

02/08/2013 – Alberto De Luca