La Spending Review colpirà le pensioni e lascerà in vita enti come i Consorzi di Bonifica calabresi

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Come previsto dal Fiscal Compact, l’Italia per onorare gli impegni intrapresi con l’Europa dovrà trovare dieci miliardi di euro per la fine del 2013, mentre la nuova manovra, prevista per gli anni a venire, prevede un importo calcolato in cinquanta miliardi di euro.

Secondo alcune previsioni, quest’ultima somma potrebbe essere raggiunta praticando tagli trasversali alle pensioni, aumentando il prelievo sulle rendite finanziarie, esclusi i titoli di Stato e infine decurtando parte della spesa pubblica.

Questo tipo di manovra è improponibile senza passare prima per i tagli agli sprechi, che dovrebbero riguardare anche gli stipendi d’oro dei dirigenti di alcuni enti, i quali nonostante abbiano maturato negli anni un debito superiore al milione e mezzo di euro (vedi i Consorzi di Bonifica Calabresi) continuano imperterriti a voler affermare sul territorio la loro presunta importanza attraverso una bandiera sindacale che non rappresenta affatto tutti i Consorziati, i quali sono chiamati a pagare tributi per il conseguimento dei soli fini istituzionali e a prescindere dal beneficio.

In un momento di crisi economica epocale è inutile arrampicarsi sugli specchi, specialmente quando parliamo di enti con precise competenze e responsabilità territoriali.

Quando i dirigenti della Coldiretti calabrese difendono l’operato dei Consorzi di Bonifica, per i quali dovrebbe esserci un occhio di riguardo in previsione di un taglio trasversale allo spreco di denaro pubblico, dovrebbero anche specificare  i motivi per cui l’intero territorio, a oggi, risulta ugualmente martoriato da gravissimi dissesti idrogeologici, nonostante una professata opera della bonifica. Qualcosa probabilmente non ha funzionato nella programmazione / realizzazione delle opere  atte alla salvaguardia del territorio e ciò è testimoniato soprattutto dalla mancanza decennale dei Piani di Classifica e di quelli di Riparto, senza voler mettere parola sull’approvazione dei bilanci annuali dei Consorzi Calabresi e sulla loro mancata pubblicazione in rete.

Tutte le persone fisiche hanno l’obbligo di chiarire al fisco la loro posizione economica attraverso un sistema informatico. Non si comprende per quale motivo un ente che sopravvive di soldi pubblici dovrebbe puntualmente omettere la trasparenza dei dati riguardanti, gli introiti, le spese e quant’altro.

Con tali prerogative è chiaro che cinquanta miliardi di euro non si potranno recuperare solamente dal taglio delle pensioni o dalla promulgazione di altre tasse, è dunque necessario che si metta subito mano allo spreco di denaro pubblico e si pratichino intereventi chirurgici, naturalmente non soltanto mirati nei confronti di enti come i Consorzi di Bonifica calabresi.

29/11/2013 – Alberto De Luca