A Bisignano non c’è limite all’impudenza, ma questo è un fatto ormai noto a tutti. L’idea che qualcuno voglia costituire un Comitato Civico con il proposito di bloccare eventuali ecomostri è legittima. La sostanza cambia quando a costituirlo scende in campo direttamente un ex assessore, che ha governato in simbiosi con l’attuale maggioranza, e che fino a qualche giorno addietro decideva anche le linee guida di tale gruppo amministrativo.
Alla riunione indetta per formare il Comitato Civico (per contrastare la realizzazione sul territorio di Bisignano di una piattaforma tecnologica per la selezione dei rifiuti) era presente anche l’assessore dimissionario del Comune di Bisignano Andrea Algieri e fin qui nulla da eccepire, in quanto lo stesso è accorso in qualità di cittadino.
Almeno queste erano le prerogative, le quali sono state disattese nel momento in cui l’ex assessore ha preso la parola per primo, non curandosi dei numerosi cittadini presenti, iniziando a utilizzare il suo solito tono altezzoso, non troppo dissimile da quello adoperato durante gli anni di governo condotti insieme al Sindaco Umile Bisignano.
Si è rivolto ai presenti con toni inadeguati, soprattutto nei confronti di chi gli faceva notare che non si trovava più davanti a un pubblico comizio e neppure dietro ai banchi del Consiglio Comunale, ma fra persone attente ai problemi del territorio e tra l’altro stufe di ascoltare le solite litanie.
Fra i tanti presenti in sala vi era il Consigliere di minoranza Lo Giudice, il Prof. Palermo, il Dottor Perrone, il Signor Antonello Gallo, e tutti hanno ascoltato le parole concitate professate da Algeri. L’atteggiamento di quest’ultimo è stato fuori luogo e assolutamente non giustificabile in un contesto di civica discussione, valutando anche le cose dette nei confronti di una pubblica Istituzione, se pur affermate in un contesto di esplicita rabbia, la quale spesso porta a dichiarare cose improponibili nei confronti degli avversari.
Senza voler condannare nessuno all’Inquisizione e richiamando però il protagonista a una discussione più decorosa, maggiormente rispettosa nei confronti di tutti, bisognerebbe chiedersi ugualmente come si possa collaborare insieme a una figura istituzionale che pur detenendo un’esperienza amministrativa ampia, si confronta in maniera sbagliata con i cittadini, ai quali non interessa affatto la carriera politica, la poltrona amministrativa, il potere o la gestione di un Ente, ma solamente la mera questione per cui si protesta.
I cittadini erano intervenuti alla riunione non per ascoltare le mistificazioni di chi per quasi un decennio ci ha amministrato facendoci ammuffire nei dissesti idrogeologici, privandoci della nostra quotidianità e negandoci una viabilità pubblica, ma per indire un Comitato che dicesse no a qualcosa che al momento sembrerebbe incompatibile con la vita agricola, economica, e sociale di Bisignano.
Dottor. Perrone, Prof. Palermo, Consigliere Lo Giudice, Consigliere Fucile, Signor Antonello Gallo e cittadini tutti, non è possibile costituire un gruppo di lavoro partendo da tali presupposti. Considerando anche il fatto che un’eventuale protesta pubblica, pur avendo come obiettivo finale il rifiuto della Piattaforma, non avrebbe le stesse ragioni di partenza, quest’ultime dettate da esigenze molto differenti fra quelle dei cittadini e quelle caratterizzanti le altre fazioni politiche. Insomma, un Comitato Civico non dovrebbe avere altre caratteristiche se non quelle concernenti i contenuti della lotta. Da quanto osservato nella scorsa riunione qualcuno ha voluto quasi imporre la sua figura preminente sottovalutando il fatto che in quell’occasione era completamente inopportuno farlo, e soprattutto nei confronti dei cittadini presenti e anche di altre figure istituzionali di opposizione, quest’ultime intervenute apportando proposte e soluzioni senza mai porsi in maniera egocentrica. Se all’assessore uscente interessa veramente portare avanti una battaglia sociale e senza pensare di conseguire altri scopi, visto la sua condizione di ex amministratore di una maggioranza zoppicante, dovrebbe entrare nella questione in punta di piedi, mettendo da parte l’orgoglio di chi è consapevole di avere avuto circa quattrocento preferenze elettorali, e ristabilendo un dialogo con chi le battaglie le ha sempre fatte anche contro a dei sistemi ben organizzati.
Ammettendo che tante volte si può imparare molto dalle persone semplici, le quali vivono con poco e possono anche sopravvivere senza troppe ambizioni e considerando il fatto che sarebbe meglio non indisporle, specie in un contesto come quello bisignanese, dove tutti si conoscono e anche molto bene.
25/11/2013 – Alberto De Luca
*Le foto in articolo sono adoperate senza nessuna volontà di offendere o determinare ingiuria, quest’ultime utilizzate dall’autore come esclusivo contenuto satirico.