Hai la pensione e non hai un conto corrente? Attenzione alle “truffe legalizzate”

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Nel 2006, attraverso il Decreto legge n. 223 del 4 luglio 2006 (il cosiddetto pacchetto Bersani), è stato introdotto il conto corrente obbligatorio per gli esercenti arti e professioni: in sostanza è diventato obbligatorio avere un conto corrente per versare gli incassi e prelevare gli importi necessari per svolgere la propria attività professionale. Al Decreto Bersani del 2007 si è poi aggiunto il Decreto Salva Italia del Governo Monti che di fatto, all’articolo 12, impone ai pensionati, con una pensione superiore a 1.000 euro, la riscossione tramite conto corrente.

L’obbligatorietà di un conto corrente nasceva dall’esigenza precisa di rendere la tracciabilità dei soldi tramite bonifico bancario, assegno circolare o carte di credito, di tutti i movimenti di denaro sopra i 1.000 euro. L’obbiettivo era quello di limitare e scoraggiare l’evasione fiscale.

Purtroppo, gran parte della collettività si è accorta solamente in ritardo della manovra truffaldina eseguita alle spalle dei risparmiatori italiani i quali si sono ritrovati a dover aprire un conto corrente con tutte le spese di gestione annesse e con un’imposta di bollo di 34,20 euro per giacenze medie annue superiori a 5 mila euro. Facendo un calcolo elementare di quanti italiani hanno dovuto munirsi di un conto corrente obbligatorio è facile ottenere una somma rilevante di denaro pubblico il quale viene annualmente riversato nelle casse delle banche.

Come se non bastasse con il Governo Monti venne introdotta l’obbligatorietà di un conto corrente anche ai pensionati con una pensione superiore a 1.000 euro. In Italia esiste un principio legislativo per il quale in caso di debiti da pagare a un qualsiasi Ente di riscossione la pensione non può essere prelevata completamente poiché rappresenta per l’individuo l’unica fonte di sostentamento. Quando invece la stessa pensione passa attraverso un conto corrente viene a mancare il principio sopra menzionato e quindi ipoteticamente Equitalia (o chi per essa) potrebbe prelevare da codesti  conti correnti qualsiasi somma idonea a soddisfare l’intero importo richiesto da un’eventuale cartella esattoriale. Insomma, se le cose vanno in tale direzione gli Enti di riscossione avrebbero grazie ai governi canaglia superato l’impasse del non “pignoramento” della pensione.

È altresì risaputo che il conto corrente semplifica la gestione del denaro. Il cliente può versare e prelevare il denaro dal conto corrente in qualsiasi momento. La banca custodisce il denaro e offre una serie di servizi, quali accredito dello stipendio o della pensione, pagamenti, incassi, bonifici, domiciliazione delle bollette, carta di debito (Bancomat), carta di credito e assegni. Tutto gratis? Assolutamente no, tranne per alcune eccezioni, i servizi che le banche offrono hanno un costo altrimenti non sarebbero istituti di prestigio e finanziamento. Se il contratto li prevede, al crescere del numero delle operazioni aumentano i costi variabili, per ciò anche l’istituto bancario più gratuito per l’utente ha un costo. Per esempio, utilizzare la carta di debito come strumento di pagamento dei propri acquisti come i POS di solito non comporta spese per il cliente. Invece, i prelievi di contante allo sportello automatico ATM possono avere un costo in spese e commissioni, soprattutto se effettuati presso una banca diversa da quella che ha emesso la carta. Per non parlare poi del denaro magnetico, alcune carte prepagate funzionano come un conto corrente. Una carta-conto ha il suo codice IBAM e permette di fare e ricevere pagamenti verso altri conti(addebito, utenze, bonifici). Per codeste operazioni di pagamento c’è un costo, esattamente come avviene per le operazioni di eseguite su conto corrente.

Gli esempi riportati rappresentano solo la punta dell’iceberg dell’intera matassa prevista per introitare flussi di denaro atti a ingrassare le banche, l’importante è essere consapevoli come cittadini che le nuove norme in vigore tutto fanno tranne che assolvere al vero scopo per cui erano state concepite (contrastare e limitare l’evasione fiscale).

27/02/2014 – Alberto De Luca