Ognuno preso dalle proprie cose, dalle preoccupazioni quotidiane e dalla precarietà, rinuncia a qualsiasi rivalsa.
Ecco la fotografia della società odierna che quotidianamente si ripete negli scatti di tutti i giorni. Un rituale che si manifesta per inerzia e in cui spesso ciò che s’incontra non è sempre sinonimo di gentilezza e felicità.
Anche quando non funziona nulla si preferisce dire che è tutto a posto. Come se il negativo fosse qualcosa da attribuire a un’altra vita, qualcosa al di fuori “del noi”, che non ci riguarda o che non ci deve interessare.
Con lo sguardo rivolto al futuro si è spesso portati a pensare alle occasioni perse come a qualcosa di distante e definitivamente incompiuto. Invece, bisognerebbe fare qualcosa per cambiare le sorti sfavorevoli. Piuttosto che lamentarsi per come le cose non vanno sarebbe opportuno per tutti aprire delle finestre sul mondo e attivarsi per quanto si è capaci, al fine di farsi forza nei momenti più scuri.
11/04/2014 – Alberto De Luca