The wrong one

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Dopo quasi un trentennio di era Ferguson, il Manchester United si è ritrovato all’alba di questa stagione a cercare una nuova guida tecnica. Per molti giovani tifosi dei “red devils” vedere un nuovo allenatore sulla panchina del club inglese più famoso nel mondo è stato un vero shock, confermato però anche dai risultati sul campo. “The chosen one” (questo il soprannome dato a David Moyes dai tifosi della squadra vincitrice della Premier 2013) dopo la “perla” estiva di mercato, cioè l’acquisto di Fellaini dall’Everton per 33 milioni di euro (quando il reparto da rinforzare era in realtà la difesa), ha inanellato partita dopo partita record negativi in serie, entrando nella storia dello United ma dalla porta sbagliata. Ecco i vari record negativi della breve era Moyes:

  • per la prima volta Everton, City e Liverpool hanno battuto in casa e in trasferta lo United nel corso di un unico campionato;
  • per la prima volta, dalla stagione 69-70, l’Everton ha fatto sei punti su sei contro lo United;
  • per la prima volta le due squadre di Liverpool hanno fatto 12 punti su 12 contro lo United;
  • da quando è nata la Premier League, è la prima volta che City e Liverpool hanno fatto 12 punti su 12 contro lo United;
  • per la prima volta da quando esiste la Premier lo United ha subito un gol al primo minuto di gioco (autore Dzeko nel derby di ritorno);
  • lo United finirà la stagione comunque vada con il minor raccolto di punti di sempre da quando esiste la Premier League;
  • lo United non andrà in Champions dopo 19 anni;
  • lo United non perdeva così tante partite in casa da un decennio;
  • non perdeva tre partite consecutive dal 2001;
  • E’ stato eliminato al terzo turno di FA Cup, cosa mai successa nell’era Ferguson;
  • Ha perso per la prima volta in casa contro lo Swansea;
  • Non perdeva in casa contro il Newcastle dal 1972;
  • Non perdeva in casa contro il West Bromwich dal lontano 1978;
  • Non perdeva in campionato contro lo Stoke dal lontano 1984.

Questi numeri bastano e avanzano per spiegare questo esonero, posticipato di un mese solo grazie alla grande rimonta negli ottavi contro l’Olympiakos. Una piccola attenuante può essere data agli infortuni (praticamente Van Persie non ha visto mai il campo se non in poche partite in cui ha fatto sentire la sua forza), ma sul piano del gioco e della personalità la squadra, da settembre ad oggi, non ha dimostrato nessun passo in avanti ma anzi preoccupanti passi indietro. Era da mettere in preventivo una stagione così dopo l’era Ferguson (anch’essa cominciata male, tra l’altro) ma allora non c’erano le stesse pressioni che ha oggi lo United, diventato il “mostro” internazionale proprio grazie all’allenatore scozzese.

L’eredità di Sir Alex passa così a Giggs, allenatore-giocatore per le ultime partite stagionali, ma dall’anno prossimo servirà un allenatore con più personalità, capace di porre la prima pietra su una rinascita che si preannuncia difficile. Tra i probabili sostituti per la prossima stagione Van Gaal e Klopp, con quest’ultimo forse più adatto per prendersi sulle spalle questo difficile incarico.

E così domenica prossima, mentre Liverpool e Chelsea si contenderanno il trono d’Inghilterra grazie ad un gioco spettacolare da un lato e dall’altro da una splendida organizzazione di gioco, lo United si ritroverà per la prima volta a guardare da semplice spettatore, ricordando quello che era e che adesso non è.