L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito che il consumo di sale giornaliero dovrebbe aggirarsi intorno a 5 grammi (per intenderci un cucchiaino del caffè fatto raso).
La realtà è ben diversa, infatti, nel corso di una giornata il consumo di sale per ogni singolo individuo può raggiungere anche dosi vicine ai 15 grammi (un cucchiaio da tavola colmo).
Insomma, un quantitativo complessivo tre volte superiore a quello raccomandato.
In alcuni casi, sommando il sale aggiunto ai cibi, quello già contenuto in alcuni prodotti preconfezionati e quello usato erroneamente in eccesso per insaporire le pietanze, si raggiungono i 20 grammi complessivi.
In conclusione, una dose di sale eccessiva, somministrata quotidianamente e per molto tempo provoca malattie del cuore, dei reni e delle arterie, anche mortali.
Infatti, il sale in eccesso è il responsabile principale dell’ipertensione arteriosa che durante la vita mette a dura prova il sistema cardiocircolatorio e del ricambio.
Inoltre, il sale in eccesso provocherebbe la distruzione del nostro scheletro e delle cartilagini.
Il sale è un nemico nascosto che spesso tendiamo a sottovalutare.
Durante la preparazione dei nostri cibi e il loro consumo ricordiamoci di dosare bene il sale soprattutto se si è superati i quarant’anni.
Non dimentichiamoci, inoltre, di adoperare la stessa accortezza nel consumo di zuccheri. Quest’ultimi, infatti, sono gli artefici di malattie ancora più insidiose per la salute del corpo come per esempio il diabete mellito.
“Il diabete “mellito”si chiama così poiché il termine deriva dal latino “mellitus” che significa “simile al miele”, questo perché i medici latini per diagnosticare un diabete assaggiavano le urine dei malati che risultavano dolci, in tal modo facevano la diagnosi di diabete”.
26/04/2014 – Alberto De Luca