Consorzi di bonifica: quali benefici? Confagricoltura e Comitato Civico aggiustano il tiro, CIA rimane a guardare

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Al centro di eccellenza di Corigliano Calabro, il Comitato per la modifica della Legge Regionale 11/2003 scompiglia l’ordine del giorno provocando un marasma generale.

Al convegno organizzato da Confagricoltura e CIA, sulle funzioni da riconoscere ai consorzi di bonifica calabresi, Carmelo De Luca in qualità di Presidente del Comitato Civico e promotore dell’iniziativa popolare sottoscritta da 8000 cittadini consorziati, in ottemperanza al riconoscimento del beneficio rispetto ai tributi della bonifica, spara a zero su tutti: politici, associazioni di categorie agricole, burocrati e gestori dei consorzi di bonifica, rimproverandoli della loro latitanza in merito alla pochissima attenzione avuta nei confronti della sacrosanta raccolta delle firme consegnata al cospetto del Consiglio Regionale ormai da molti mesi.

L’attivista De Luca non risparmia nessuno così come gli interventi fatti da altri esponenti del Comitato questi ultimi accompagnati dagli applausi scroscianti di tanti agricoltori e proprietari terrieri presenti in sala.

Confagricoltura attraverso l’intervento del Presidente Fulvia Caligiuri rincara la dose e vuole sottolineare l’interesse per una risoluzione definitiva dei pagamenti ingiusti nelle zone cosiddette asciutte o prive di servizi con un occhio attento anche alla tassazione eccessiva dei loro associati imprenditori. Mentre CIA con l’intervento del coordinatore Agrinsieme Mauro D’Acri ribadisce anche l’importanza dei consorzi di bonifica e ne rilancia le funzioni attraverso nuove elezioni capaci di stabilire una rinnovata e più efficace gestione. Per la CIA mancavano all’appuntamento alcuni illustri esponenti della rappresentanza provinciale.

Marsio Blaiotta nel suo concitato intervento riferisce ampiamente in merito al proprio operato svolto all’interno del bacino di cui è Presidente, sventolando dal pulpito della sala un resoconto economico cartaceo. Tuttavia, restano le perplessità sui profitti e sulle spese degli altri bacini con particolare riferimento all’omissione della pubblicazione dei vari bilanci, peraltro obbligatoria per legge, attraverso i siti ufficiali dei rispettivi consorzi. Negazione quest’ultima che lo stesso Blaiotta tenta di minimizzare insieme all’obbligatorietà da parte degli enti consortili di approvare i Piani di Classifica prima d’inviare i ruoli dei pagamenti ai malcapitati contribuenti consorziati.

L’acceso dibattito ha offerto attimi di tensione specialmente nel momento in cui è intervenuto l’On. Michele Trematerra che ha ribadito la sua posizione in merito al completamento della riforma della bonifica calabrese e al necessario mantenimento della legislazione in vigore per evitare l’implosione di tutto il sistema che per l’assessore all’agricoltura della Calabria è frutto della storia e delle vecchie, sciagurate, gestioni politiche.

L’On. Mimmo Talarico, invece, rimette ordine alla discussione ribadendo l’importanza di riprendere i lavori per la modifica della Legge  11/2003, anche se l’attuale Consiglio regionale è praticamente decaduto, rivedendo la richiesta di pagamento del tributo consortile nelle zone cosiddette secche e urbane. Talarico con la sua pacatezza non risparmia tiratine di orecchie per tutti e invita il Comitato a proseguire nei lavori.

Le conclusioni dell’importante iniziativa di Corigliano sono state affidate alle parole costruttive e riconcilianti di Giovanni Tamburini, Vice Presidente dell’ANBI il quale ribadisce l’obbligatorietà del concetto di trasparenza da parte degli enti consortili, la stretta connessione fra beneficio e  pagamento del tributo, sottolineando la vitale necessità di riconquistare la fiducia dei consorziati.

08/07/2014 – Alberto De Luca