90°minuto, puntata 24-09-2014

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mazzocchiOtto gare in una giornata calcistica, in contemporanea. Tutto bene se non fosse per un piccolo particolare: l’Italia, quando deve copiare un modello, prende ovviamente quello peggiore. Non è da galateo, ad esempio, mostrare qualche servizio calcistico intorno a mezzanotte e mezza, lottando tra il santo sonno e gli impegni del giorno dopo. In Italia la gente mangia presto per problemi digestivi e va a letto presto, non siamo mica in Spagna. Torniamo a noi. 90°minuto ospita anche i reduci di “Stadio Sprint” in una formula che, forse, potrebbe anche funzionare in futuro: perché tenersi Enrico Varriale se puoi fare due cose in uno? Pensateci bene…90°minuto inizierebbe alle 17 e terminerebbe alle 19, nella prima parte le interviste, nella seconda i gol. Funerale per funerale, meglio questo.

Dalle 22.50 alle 23.20 toccano varie interviste, notando l’orripilante giacca di Francesca Sanipoli e un Roberto Donadoni molto incazzato. Gli ospiti di lusso pare allenino entrambi. Bruno Giordano lo ricordiamo come mirabile tecnico in Serie B del Catanzaro (si dimise dopo essersi incazzato, anche lui, contro la stampa), del più forte Messina di sempre nella massima serie, retrocesso con gente presa dai Dilettanti e del Pisa, andato allegramente in Lega Pro all’94°minuto dell’ultima giornata di campionato. Paolo Tramezzani, invece, è il vice allenatore della nazionale albanese… ma c’era bisogno di dare un vice a Gianni De Biasi?

Il vizio degli ospiti è di parlare anche nei fuori onda, seduti su delle sedie veramente orrende mentre l’operatore, questa volta, non ha addosso una maglia del Frosinone, come nelle precedenti due giornate.

Andiamo ai servizi. Gianni Cerqueti commenta Juventus-Cesena 3-0 con un bell’effetto matrioska nel commento finale, mentre Marco Lollobrigida parla di Parma-Roma 1-2 da un vicolo del centro storico. È tornato Dario Di Gennaro (Napoli-Palermo 3-3) e rivedo Luigi Necco, che già era comparso poco prima della pubblicità: saluta con un arrivederci e a un faccione simpatico.

Franco-Lauro per Inter-Atalanta 2-0 è sempre Franco Lauro, lessico e intonazione da basket e cantuccio preferito trovato nei borghi di San Siro. Fabrizio Failla è in brodo di giuggiole prima di Fiorentina-Sassuolo ma lo 0-0 finale lo induce a valutare la gara con una palla («A te o’ mala palla», citazione da un filmone come “Paulo Roberto Cotequinho, centravanti di sfondamento).

Stefano Bizzotto torna anche lui dal vivo e lo piazzano a Verona, luogo geografico vagamente vicino al Trentino e alle valli che ispira. Il 2-2 tra Verona e Genoa è una gara strana, dove manca anche il replay sul secondo gol di Alessandro Matri (avrei voluto rivederlo). La serata dei ritorni della vecchia guardia si completa con Federico Calcagno e Gianni Bezzi. Il primo va a Genova per Sampdoria-Chievo 2-1 occupando il posto che solitamente spetta per statuto Rai a Paolo Paganini, mentre Bezzi scende dal pullmino a tarda per dirci, in fondo, che Zdenek Zeman in Cagliari-Torino 1-2 è sempre se stesso, ovvero Zeman.

E come sempre un abbraccio a quanti ci seguono dalle case di cura, di riposo, dagli ospedali e a quelli che ci scrivono dalle carceri.

Massimo Maneggio

Per rivedere tutto: http://www.raisport.rai.it/dl/raiSport/media/90esimo-d2c538d0-e6b6-4c5f-88bc-b7820f8a9ec3.html