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Honda: Un tifoso del Milan che la scorsa stagione vide il debuttante Honda dell’era Seedorf non si riesce a capacitare se quel giocatore sia lo stesso di quello che oggi porta il numero 10 sulle spalle dignitosamente e da capocannoniere della sua squadra. Evidentemente era vero quando si diceva che la colpa era della preparazione russa, che aveva bisogno di tempo per tornare quello del Cska e in effetti non si può rivalutare adesso il colpo di Galliani. Un giocatore di sacrificio e corsa, di gol e assist, alla quarta rete stagionale su splendido arcobaleno su punizione. Inzaghi si affida a lui per risalire la classifica.
Tachtsidis: Ai tempi della Roma fu lui una delle principali cause dell’esonero di Zeman, perchè il boemo decise di schierarlo titolare al posto di De Rossi e fare una cosa del genere nella Capitale non passa inosservata. Adesso “punisce” nuovamente il tecnico del Cagliari con un tiro micidiale e di rara bellezza.
Bonucci: Valido o non valido, il suo gol resta una perla di rara bellezza per i mediocri palcoscenici della Serie A. Era l’eroe meno atteso ma la decide lui, di origini laziali. Porta la sua Juve verso la prima fuga Scudetto.
Cuadrado: La Fiorentina con lui è una cosa, senza è un’altra. Il ritorno del colombiano coincide con la prestazione migliore della stagione Viola, capace di abbattere l’Inter grazie alla grande rete di Babacar e all’altrettanto grande prodezza di Cuadrado. Una spina nel fianco per i difensori nerazzurri per tutta la gara.
Obiang: Splendido l’assist che permette a Gabbiadini di involarsi verso la porta atalantina e realizzare il gol decisivo. La squadra di Ferrero si conferma terza forza del campionato grazie alla splendida prestazione del suo centrocampista, che termina la gara acciaccato per il grande sforzo profuso.
Callejon: Nel momento in cui Hamsik, Higuain e Insigne alternano buoni momenti ad altri negativi, è lo spagnolo a portarsi la squadra sulle spalle. Un gol fortunato ma al termine di una gara tutta lotta e sacrificio. Benitez può contare sempre su di lui.
Valdifiori: Non segna ma con i suoi due assist regala una vittoria importantissima in chiave salvezza ai suoi compagni. Gioca sempre massimo due tocchi e fa da metronomo al suo Empoli. Giocatore chiave per l’organico di Sarri.
Candreva: Non ci sono più parole per descriverlo. Un gol e un assist ma soprattutto numeri impressionanti. Vero fuoriclasse.
Karnezis: Ora capiamo perchè Stramaccioni ha dato il posto da titolare a lui piuttosto che a Scuffet ancora prima che quest’ultimo si infortunasse. Realizza una gara da urlo con ben tre parate decisive, ma sul rigore di Cascione non può nulla. Lui, però, ha davvero poco da rimproverarsi.
Perotti: Il gol decisivo è di Matri ma la sua prestazione è fantastica. Nonostante i soliti guai muscolari è il protagonista del Genoa.
Flop:
Palermo: Prestazione orribile quella regalata dagli uomini di Iachini ad Empoli. Due soli tiri in porta in tutta la gara senza dimostrare una briciola di carattere. Dopo le belle prestazioni contro Inter e Napoli tre passi indietro.
Lazarevic: Ha sui piedi (grazie a Muntari) il contropiede 3 contro 1 che può regalare il pareggio ai suoi a San Siro, ma sbaglia il passaggio e da lì la direzione che prenderà la gara sarà il 2-0 rossonero. Rimpianti gialloblù.
Rocchi: Non sta certo a noi il compito di fare la moviola della gara (ci stanno pensando televisioni e giornali a fare questo), ma più in generale delude la gestione della gara da parte dell’arbitro reduce anche da un difficile Mercoledì di Champions. Non è riuscito a tenere in pugno i giocatori e dopo il primo rigore è partito il Far West. Non ci siamo proprio.
Inter: Per la seconda Domenica consecutiva la troviamo tra i flop del campionato. Dopo la figuraccia con il Cagliari e la deludente prestazione contro il Qarabag arriva una nuova debacle, con la scusante delle prodezze di Babacar e Cuadrado ma i nerazzurri si devono rimproverare l’assenza totale dal punto di vista delle gambe, delle idee, della testa e dei nervi. Decimo posto in campionato e vittoria con l’Atalanta ormai dimenticata.
Peluso: Ha una grande colpa, cioè quella di farsi espellere nel momento decisivo della gara di Roma. Il Sassuolo stava rincorrendo la Lazio e undici contro dieci non sembrava impossibile, ma la sua espulsione sancisce la fine della rincorsa. Di Francesco naviga in brutte acque.
Lucarelli: E’ il giocatore simbolo della crisi del Parma. Dopo una stagione strepitosa come quella appena trascorsa (condita anche da un indimenticabile gol di tacco) realizza strafalcioni su strafalcioni e il suo Parma sprofonda all’ultimo posto. Male.
Armando Zavaglia