Titoli, record e piazzamenti: il fine settimana di Valencia, l’ultimo di questa stagione, regala tantissime emozioni come sempre avvenuto in questo Motomondiale 2014.
Tanti i protagonisti sin dal Sabato, una giornata a forti tinte italiane. Partiamo dal sempre eterno ed unico Valentino Rossi che, nonostante un difficile avvio nelle prove, conquista la pole del Gp di Valencia, a 1631 giorni esatti dall’ultima qualifica vincente (Le Mans 2010). 82 Gp di digiuno per il Dottore, che trova in Spagna un risultato inaspettato ma meritato, che però ha alimentato diverse polemiche. Jorge Lorenzo ha criticato velatamente il compagno di box accusandolo di aver sfruttato la scia della sua Yamaha 99 per ottenere la pole. Polemica, sinceramente, inutile e basata sul nulla. Quello che conta sono i record del numero 46, alla pole numero 50 nella classe regina e, più in generale, la sessantesima in tutte e tre le classi (primo in questa graduatoria, davanti alle 58 di Mick Doohan).
Dietro Rossi il solito combattente Iannone, meritatamente in prima fila davanti a Pedrosa, mentre il campione del Mondo Marquez partiva dalla quinta posizione a causa di una brutta caduta che lo metteva dietro anche a Jorge Lorenzo. Due le principali ragioni d’interesse per seguire la gara della Motogp: la seconda posizione iridata ancora in ballo tra Rossi e Lorenzo e, soprattutto, la possibilità per il 93 di superare Doohan nel record di vittorie stagionali (12 per entrambi).
Prima però della Motogp tocca alla classi minori, partendo dalla Moto3 dove ancora c’è un titolo mondiale da assegnare. Tra Alex Marquez e Jack Miller il distacco è di 11 punti, un distacco che porterebbe il titolo in Australia se a vincere il Gp fosse il secondo e il più piccolo dei fratelli Marquez non giungesse sul podio. In una categoria dove i grupponi che lottano per la vittoria sono molto ampi e un errore rischia di farti passare dalla testa a metà gruppo tutto può succedere. Miller parte dalla seconda posizione davanti ad Alex, mentre in pole c’è il nostro Niccolò Antonelli, in pole position alla gara numero 51 nella sua carriera Motomondiale.
La gara è, come sempre in questa categoria, una lotta cruenta senza esclusioni di colpi, con un continuo tira e molla che ha visto passare più volte il titolo da una testa all’altra. Inizialmente la battaglia per le prime posizioni è stata a quattro, ma successivamente il gruppo si è allargato ed è proprio in quel momento che Marquez ha vissuto momenti terribili: un contatto aveva fatto finire i due contendenti al titolo a centro gruppo, ma mentre Miller risaliva, Marquez ha avuto maggiori difficoltà. L’australiano, conscio che la sua vittoria era il tassello principale per il sogno Mondiale, ha messo anima e corpo per rimontare il distacco da Vazquez e riprendersi la testa della corsa, ma lo sconforto in lui rinasceva quando si accorgeva che Marquez era nuovamente in posizione da podio. L’ultima speranza si chiamava Kent, unico capace di soffiare il podio a Marquez, ma un errore nel giro finale ha ufficialmente decretato la fine della rincorsa e la vittoria del titolo Moto3 del numero 12 grazie a soltanto due punti di vantaggio sul rivale.
Festa grandissima in casa Marquez, i fratelli terribili che per la prima volta nella storia di questo sport ottengono due titoli mondiali in famiglia nella stessa stagione. Miller invece si doveva “accontentare” della prossima promozione in Motogp senza passare per la Moto2, approdo naturale del campione Alex. Siamo curiosi di vedere quanta strada potrà fare questo giovane pilota, che avrà sempre degli scomodi paragoni con cui avere a che fare, ma che comunque ha la stoffa del campione.
Nella classe di mezzo, la Moto2, i motivi di interesse sono legati al nostro Franco Morbidelli in prima fila, che purtroppo però cadrà in gara. Qui il titolo è già assegnato da tempo a Rabat, ma a vincere la gara sarà lo svizzero Luthi, abile a sfruttare un errore sul rettilineo finale proprio del campione del Mondo 2014.
Arriviamo così all’appuntamento delle 14, con un brutto cielo grigio a minacciare i piloti della MotoGp. A partire fortissimo è Iannone, che prende vantaggio da Valentino, mentre dietro le Honda inseguono. Arranca tantissimo Lorenzo, che si vede sfilare anche dalle Ducati. A minacciare i due italiani in testa è il solito Marquez, bravissimo ad avvicinarsi ai due rivali e a superarli definitivamente intorno al decimo giro. Questo momento coincide con il decadimento di Iannone, che pian piano perde posizioni fino ad un lungo che gli rovina la gara più bella di una stagione comunque esaltante.
Valentino Rossi si ritrova così in mezzo alle due Honda, mentre le condizioni climatiche rendono incerta la gara. Rientrare e cambiare le gomme o restare in pista e proseguire? Questo il dubbio che si pone a tutti i piloti. C’è chi come Lorenzo e Iannone decidono di rientrare nella speranza di trovare il jolly come ad Aragon, ma questa volta la pioggia ad intermittenza non aiuta e così Lorenzo conclude mestamente la gara ritirandosi, ad oltre cinquanta secondi dal leader della corsa.
Mentre Pedrosa comincia ad allontanarsi, Rossi inizia a prendere seriamente in ipotesi quella di agganciare Marquez: il distacco si riduce sempre più tra i due, ma alla fine è solo apparenza perchè il 93 riscava un solco tra sé e il 46 di tre secondi che, aggiunti alla sicurezza del secondo posto Mondiale, convincono Valentino a mollare la presa senza prendersi rischi, tanto la stagione è già trionfale in questo modo.
Finisce così con la tredicesima (!!!) vittoria stagionale dell’alieno Marquez, che riscrive i record della storia della moto diventando il pilota più vincente in una singola stagione. Giornata trionfale in famiglia!
Rossi invece si prende un secondo posto che vale davvero oro: c’era chi lo dava per finito già nel lontano 2007, ma invece il Dottore è ancora qui, sempre in testa, e se non fosse stato per lo strepitoso Marquez di questa stagione il titolo sarebbe stato suo. Adesso l’appuntamento è alla prossima stagione per sognare il decimo titolo mondiale.
Altre notizie di questo Gp sono il titolo Open conquistato dall’ottimo Aleix Espargaro e il ritorno in pista della Suzuki, che ha preso appunti in vista dei test che partiranno da domani con le moto 2015.
Una stagione fatta di record e titoli si è così conclusa e non ci resta che aspettare il rombo dei motori che dal Qatar risuonerà per un’altra stagione.
Ringraziamo tutti voi che che ci avete seguito in questa lunga stagione e nei prossimi giorni potrete leggere il pagellone motoristico di questo 2014.
Armando Zavaglia