Francesco Maria Greco, un nuovo beato da Acri

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Una vita al servizio del prossimo!

Francesco Maria Giacomo Errico Greco nasce in Acri il 25 luglio 1857, una terra umile e povera, proveniente da una famiglia benestante, crebbe sotto un’educazione cristiana e letteraria. Fin da piccolo Francesco dimostrava un grande interesse nei confronti della Chiesa, vedendo Dio come una persona di famiglia. Nel 1874, all’età di 17 anni, lasciò la Calabria per recarsi nel capoluogo campano dove frequentò dapprima il Liceo Arcivescovile di Napoli e poi il Liceo Vittorio Emanuele II. Qui il Venerabile diventa Il-venerabile-Francesco-Maria-Greco-sara-beato_articleimagemalinconico e sofferente come traspare dalla corrispondenza epistolare con la famiglia; questo malessere continua fino a quando entra a far parte di  una confraternita della Madonna di Lourdes: “Chi si affida a Dio e alla Vergine non perirà giammai”, queste le sue parole e questo suo sentimento elevato verso la famiglia Santa lo porteranno a compiere opere importanti. Il 14 gennaio 1877 Francesco “si vestì da prete” abbandonandosi a Dio e iniziò a far parte della Congregazione dei Chierici Forestieri a Napoli, che aveva il compito di vigilare ed assistere i giovani aspiranti al Sacerdozio. L’amore provato nei confronti di Dio e della Vergine lo portò, una notte del settembre 1881, a disegnare uno “stemma” all’inizio concepito come stile di vita, ma che diverrà qualcosa di più grande. Dopo tre mesi da quella notte, il Venerabile venne ordinato sacerdote di Cristo e sacerdote ad Acri, ma ritornò a Napoli nel 1884 per completare gli studi e conseguire la licenza in teologia. Nello stesso anno ritorna a Napoli, la città è colpita dal colera e Don Francesco si ritrova ad accudire i malati. Nel 1885 consegue la licenza e rientra ad Acri dove viene assegnato dal Vescovo come viceparroco nella Chiesa di S. Chiara. Durante questi anni non smette di dedicarsi ai Sacri Cuori(quello di Dio e quello della Vergine), nemmeno quando nel 1887 il Vescovo gli affida  la cura della parrocchia di S. Nicola e riscopre il degrado che governava la cittadina; da qui molti progetti si fanno strada nel suo cuore ma, dati gli impegni che derivavano dagli studi per il dottorato che conseguirà nel 1889, decide di ospitare una comunità di Suore nella sua parrocchia per aiutarle a realizzare i suoi programmi. “Educando alla fede che si educa alla vita” amava ripetere Don Francesco e sua sorella Maria Teresa condivideva questo suo pensiero, perciò insieme diedero vita ad un’associazione di giovani che si dedicava all’insegnamento del catechismo ed alla assistenza degli ammalati attraverso la devozione al Sacro Cuore (cura della vita interiore); quest’associazione, le “ Figlie del Sacro Cuore”, è approvata dal Vescovo diocesano nell’ottobre del 1889. Dalla realizzazione di questo progetto “ finalmente un po’ di luce…”, molte sono le giovani che aderiscono all’iniziativa e tra di esse spicca l’interesse di Raffaella De Vincenti che instaura con Maria Teresa e il Greco un rapporto di stima e di collaborazione. Quando tutto sembrava andare per il meglio, nel marzo del 1892 Maria Teresa si ammala gravemente, ma nonostante l’accostarsi dell’accaduto alla morte del fratello Filippo accaduta mesi prima, il Venerabile non smette di avere fede: “ Sia fatta la volontà di Dio. La mia fiducia non verrà mai meno. Da noi, poveri ciechi, nulla si conosce dei disegni di Dio. Adoriamo il divino volere nella gioia come nel dolore”. Dopo la morte di Maria Teresa, Don Francesco afferma di “ trovarsi in mezzo alle spine”, ma dopo un periodo all’insegna della sofferenza capisce di dover portare avanti il progetto iniziato con Maria Teresa, soprattutto dopo aver trovato “ un’anima eccezionale e devota” in Raffaella. La De Vincenti e il Greco si uniscono spiritualmente attraverso la “ Lega Santa”, per portare avanti l’opera dei Sacri Cuori. Intanto Don Francesco ripercorre gli ultimi anni della sua vita e soffermandosi sul disegno dei Sacri Cuori e sull’associazione con Maria Teresa, si convince che il Signore lo stava guidando verso la realizzazione di un progetto più grande, e così nella sua mente nascono le “Piccole Operaie dei Sacri Cuori”: sarebbe stato questo il nome delle giovani disposte a consacrarsi al Signore, esse mettendosi a disposizione di Dio si impegnavano a “ fare la sua volontà in Terra”. Il 21 Novembre 1894 Raffaella, nonostante il divieto dei genitori, vestì l’abito religioso prendendo il nome di Suor Maria Teresa dei Sacri Cuori; in questa nuova veste continuò il suo apostolato in parrocchia e trascinò con sé altre ragazze. Nel 1898 Suor Maria Teresa e le sue compagne si trasferiscono in una piccola casa sotto la guida del Greco per continuare il cammino intrapreso. Questo progetto si espande per tutta la Calabria e successivamente in altre regioni italiane ed anche all’estero, le suore venivano riconosciute come Piccole Operaie dei Sacri Cuori dallo stemma che Don Francesco aveva disegnato da diacono, che avevano ricamato sulla mantellina che copriva l’abito. Ma le sofferenze non erano ancora finite, infatti il nuovo Vescovo Monsignore Scanu nonostante l’avesse riconfermato in tutti gli incarichi precedenti (Rettore del Seminario, Vicario foraneo e Parroco), prestando fede a calunnie sul suo conto vieta a lui e alla De Vincenti di non accogliere più postulanti, ciò significava la morte dell’Istituto.Don Francesco e Suor Maria Teresa non si abbatterono e condivisero entrambi la scelta di silenzio, obbedienza e preghiera. Dopo alcuni mesi il Vescovo ritira il divieto e dà nuovamente il permesso di accogliere postulanti.Il Venerabile continua la sua vita mettendosi sempre a disposizione del Signore anche quando il suo fisico comincia a mostrare segni di cedimento. Persino sul letto di morte, Don Francesco dimostra il suo amore verso Dio e il prossimo, il 13 gennaio 1931 affida la sua anima al Signore: “ Nelle tue mani raccomando il mio Spirito!”. Monsignor Greco attraverso il suo carattere forte ed umile e la fede in Dio è riuscito a superare tutti gli ostacoli trovati sulla via, senza mai dimenticare quello che, secondo lui, era il volere del Signore. Mediante il suo abbandono in Gesù e nella Vergine è riuscito a farsi coraggio e a creare l’ordine monastico delle Piccole Operaie dei Sacri Cuori, che tutt’oggi vive e segue i valori iniziali all’insegna dell’amore verso Dio e verso il prossimo. Il 21 Maggio 2016 avrà luogo la Beatificazione di Monsignor Greco allo Stadio Marulla di Cosenza a compimento di una vita coraggiosa che è stata quella di “un umile servo del Signore”.

Cristiana Amodio, Mariacristina Pirri