Soppressione Treni, Calabria sempre più emarginata

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La soppressione di due treni ad alta velocità tra la Lamezia Terme e Roma da parte di Trenitalia è l’ennesima penalizzazione della società ai danni degli utenti meridionali. Il grido di allarme del mondo politico: “Ancora scelte scellerate”

”Dopo le cancellazioni di convogli locali, di quelli a media e lunga percorrenza, Trenitalia compie l’ennesima scelta scellerata ai danni degli utenti calabresi sopprimendo, dopo solo 142 giorni di servizio, i due ”Frecciargento” sulla tratta Lamezia-Roma”. Lo afferma in una nota Pasquale Tripodi, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale della Calabria, in merito alla soppressione da parte di Trenitalia dei due ”Frecciargento” sulla tratta Lamezia-Roma.

”E’ evidente – aggiunge Tripodi – che la Calabria continui ad essere considerata da Trenitalia un’area residuale del Paese: la situazione dei trasporti ferroviari nella nostra regione peggiora sempre di piu’, incidendo negativamente sui suoi programmi di crescita sociale ed economica. A nulla valgono le motivazioni addotte dalla societa’ che, al solito, lamenta l’insostenibilita’ economica del servizio a causa della carenza di passeggeri, tra l’altro misurata nel breve periodo estivo. Si tratta di una penalizzazione inaccettabile per la Calabria che gia’ soffre di un deficit infrastrutturale nei collegamenti e nella rete ferroviaria e per i calabresi ingiustamente condannati ad una sorta di isolamento dal resto d’Italia, anche a causa degli interminabili lavori di ammodernamento dell’A3. Il management della societa’, piuttosto che proseguire nell’impoverimento dell’offerta di mobilita’ in Calabria, a fronte delle ingenti risorse finanziarie puntualmente riscosse dallo Stato e dalla Regione – sostiene il capogruppo dell’Udc – dovrebbe incentivare il sistema intermodale calabrese, aumentare i treni dei pendolari, sostituire le numerose carrozze obsolete, migliorare i servizi igienici delle vetture. Per tutto cio’ e’ necessario un forte impegno politico-istituzionale, affinche’ sia ridata dignita’ ad un territorio gia’ gravemente penalizzato e mortificato nei servizi essenziali”.