Fucile: “Bollette troppo care”

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Acqua potabile e depurazione: legittimo indignarsi e chiedere gli sgravi sulla bolletta.

Non è accettabile che nel 2016 il Comune di Bisignano non riesce ancora ad affrontare con efficienza e con un manifestominimo di organizzazione le problematiche che riguardano la carenza e la potabilità dell’acqua e il servizio della depurazione. Bollette salatissime a fronte di un servizio pessimo, caratterizzato in questi anni da una serie di ordinanze del sindaco che vietano di utilizzare per uso alimentare l’acqua proveniente dai serbatoi comunali. Considerato l’inefficienza del servizio l’Amministrazione avrebbe dovuto quantomeno ridurre le tariffe dell’acqua e sgravare le stesse dal canone di depurazione  per quelle zone del territorio che non sono fornite dal servizio di depurazione. È ciò che chiedo agli amministratori comunali, anche in seguito alla recente sentenza della Cassazione, n. 2182/16 del 4.02.2016, che dopo numerose sentenze di giudici di primo grado, ha confermato che se l’acqua che scende dal rubinetto dell’abitazione non è potabile, l’utente ha diritto dalla riduzione del canone e al risarcimento del danno. Come ho segnalato già da tempo una delle voci della bolletta dell’acqua è il canone di depurazione; ma è ovvio che se l’acqua non è potabile, non si può chiedere un pagamento per un servizio mai reso, soprattutto in quei rioni del Centro Storico e nelle Contrade di Bisignano che non sono fornite da condotta di fognatura allacciata all’impianto di depurazione. I cittadini hanno diritto, almeno, al rimborso di tutti gli importi versati negli ultimi cinque anni; ma, oltre alla restituzione di tali somme, hanno diritto anche al risarcimento del danno economico se l’utente dimostra l’utilizzo di fonti alternative (ad esempio gli scontrini del supermercato per le cassette di acqua minerale).

Francesco Fucile