Fabio Aru, un tour di sfortune

Letture: 1840

FABIO ARU: UNA STELLA ITALIANA AL TOUR DE FRANCE

Chris Froome del team Sky trionfa alla Grande Bouclè. Il corridore britannico vince per la quarta volta il Tour de France – il terzo consecutivo – dopo i successi  ottenuti nel 2013, 2015, 2016. Una prova di forza del team Sky, che posiziona ai margini del podio uno strepitoso Mikel Landa, rimasto fuori per 1″ di differenza dal terzo classificato. Sul podio di Parigi, Chris Froome – per la prima volta senza vittorie di tappa -, Rigoberto Uran (Cannodale Drapac Professional Cycling Team), e Romain Bardet (AG2R La Mondiale). Il team Sunweb conquista la Maglia Verde  (classifica a punti) con Michael Matthews, e la Maglia a Pois (classifica scalatori) con Warren Barguil. Simon Yates della Orica-Scott è la Maglia Bianca (miglior giovane) del Tour de France.

 

Fabio Aru chiude il Tour in quinta posizione a 3’05” dal vincitore. Un distacco che sarebbe stato annullato con il supporto di Cataldo e Fuglsang – gregari di Aru – costretti ad abbandonare la corsa durante la seconda settimana del Tour. La prima settimana della Grande Bouclè è un successo per l’italiano del Pro team Astana, che conquista la vittoria di tappa nella quinta prova Vittel – La Planche des Belles Filles di 160km. Al termine della settima frazione Troyes – Nuits-Saint-Georges di 213,5km indossa la maglia a Pois del leader della classifica scalatori. Il Tour de France di Fabio Aru si complica dopo 10 tappe. Durante l’undicesima prova Eymet – Pau di 203,5km, Dario Cataldo e Jakob Fuglsang, rimangono coinvolti in una maxi caduta nelle fasi dei rifornimenti. Dario Cataldo è costretto ad abbandonare subito la corsa a causa di una frattura al polso, mentre Jakob Fuglsang nonostante la microfratture al polso e al gomito, prova a stringere i denti per supportare Aru, ma durante la tredicesima prova è costretto ad abbandonare la corsa.

Capolavoro di Aru durante la dodicesima tappa Pau – Peyragudes di 214,5km conquistata da Romain Bardet. A 3km dall’arrivo, Aru parte in volata insieme a Romain Bardet e Rigoberto Uran. La Maglia Gialla di Chris Froome perde contatto e si stacca dai tre corridori. Romain Bardet trova lo sprint vincente, e si aggiudica il successo di tappa davanti a Rigoberto Uran e all’italiano del Pro Team Astana. Un terzo posto che regala ad Aru la Maglia Gialla del leader della classifica generale. A tre anni di distanza dalla conquista della Maglia Gialla di Vincenzo Nibali, un Italiano ritorna al comando della classifica generale alla Grande Bouclè. Nella terza settimana del Tour, Aru prova a difendersi sulle Alpi e sui Pirenei, ma il gruppo Sky e  AG2R La Mondiale riescono – con repentini attacchi e cambi di ritmo – ad estromettere l’italiano dalla vittoria finale, che conclude il Tour al 5° posto della classifica generale. A 27 anni Fabio Aru è una promessa del ciclismo Italiano. Incerta la sua permanenza nel Pro Team Astana.

 

La carriera – Fabio Aru nasce a San Gavino Monreale il 3 luglio 1990. L’attività agonistica inizia dal tennis, per poi proseguire con il gioco del calcio. È una giovane promessa del pallone, tanto da ottenere il tesseramento nella squadra del Villacidro Calcio. La passione per le due ruote, nasce in maniera casuale durante le lunghe passeggiate tra i sentieri di Villacidro con il padre Alessandro. Di li a poco, Aru decide di abbandonare il calcio per dedicarsi esclusivamente al ciclismo. Dopo aver ricevuto in regalo dai genitori la prima bici da professionista, il giovane campione entra a far parte della ASD Piscina Irgas 3C, conquistando importanti successi a livello regionale. Successivamente, viene tesserato con una squadra di Ozieri. Arrivano altre vittorie che gli regalano la convocazione – come riserva – per i mondiali MTB in Val di Sole. Inoltre, partecipa ai Campionati Nazionali, agli Europei con la Maglia Azzurra sulle spalle, e nel 2008 ai Mondiali di Treviso di Ciclocross. A 18 anni durante il Giro di Lunigiana, il corridore Sardo si mette in luce davanti a Olivano Locatelli, in veste di osservatore alla ricerca di nuovi talenti. L’anno successivo, arriva la tanto attesa telefonata di Locatelli che gli propone un contratto alla Palazzago.

Nel 2011 conquista il Giro della Valle d’Aosta, confermandosi anche l’anno successivo.

Nel 2012 trionfa da Under 23 nella Coppa delle Nazioni, andando vicino alla vittoria finale al Giro Bio.

 

L’Astana nel 2012 – Esordio con l’Astana il 20 agosto 2012 al Tour of Colorado, dove ottiene il 2° posto durante la sesta tappa. Nel 2013 veste la Maglia Bianca come miglior giovane al Giro del Trentino – chiuso in quarta posizione nella classifica generale -, prima di condividere da gregario il successo di Nibali al Giro d’Italia. Nel 2014 Fabio Aru è ancora protagonista. Il Giro d’Italia di Aru, è al servizio del capitano Michele Scarponi, che a causa di una caduta durante la sedicesima tappa, Ponte di Legno-Val Martello di 139km, è costretto al ritiro, lasciando il team nelle mani del corridore sardo. Il 25 maggio durante la quindicesima tappa Valdengo – Plan di Montecampione di 225km, scatta in solitaria a 3 km dall’arrivo – staccando Quintana e Uran – e conquista il successo di tappa. Al termine della diciannovesima tappa, cronoscalata Bassano del Grappa – Cima del Grappa di 26,8km, giunge secondo a soli 17″ da Nairo Quintana. Un secondo posto che vale il gradino più basso del podio al termine della corsa rosa.

 

Il Cavaliere dei Quattro Mori – La stagione 2014 di Fabio Aru si conclude con altri due importanti successi, ottenuti alla Vuelta durante l’undicesima tappa Pamplona – Santuario De San Miguel De Aralar di 153km, e la diciottesima tappa A Estrada – Monte Castrove/Meis di 157km. Il 3 settembre – durante la tredicesima prova –  Aru parte all’attacco in solitaria e conquista l’arrivo del Santuario De San Miguel De Aralar. Protagonisti indiretti del primo successo alla Vuelta del corridore sardo,  Salvo Aiello e Riccardo Magrini, appassionati di ciclismo, e nell’occasione, in telecronaca per Eurosport. Lo strappo vincente di Fabio Aru – come raccontato dallo stesso Magrini – interrompe il loro dialogo incentrato sui Templari. Il riferimento ai celebri cavalieri fu del tutto scontato, come ha dichiarato Riccardo Magrini:

 

“Lui, fiero come un cavaliere, aveva dato la zampata giusta. Da li aggiungere i Quattro Mori in onore della sua Sardegna è stato semplice. Il soprannome gli è piaciuto talmente tanto che qualche settimana dopo mi ha chiamato, chiedendomi di poter utilizzare quel nickname anche per il suo sito. Ovviamente non era tenuto a farlo, ma è stato comunque un bel gesto, che ho davvero apprezzato. Ancora oggi quando gli chiedono da dove arrivi il soprannome del Cavaliere dei Quattro Mori lui cita Eurosport come fonte. Ed è una bella soddisfazione”.

 

Protagonista al Giro d’Italia nel 2015 – Dopo il podio ottenuto al Giro d’Italia nel 2014, Fabio Aru inizia la stagione alla Parigi – Nizza, centrando l’ottavo posto nella quarta tappa Varennes sur Allier – Croix de Chaubouret di 204km con arrivo in salita. Prende parte anche alla Volta Ciclista a Catalunya dove si classifica sesto a mezzo minuto dal vincitore Richie Porte. Per problemi fisici salta il Giro del Trentino, ma a maggio si presenta al Giro d’Italia da capitano dell’Astana. Nella prima frazione – cronosqudre – Sal Lorenzo al Mare-Sanremo di 17,6km si classifica terzo, così come nella quinta tappa La Spezia – Abetone di 152km. Quarto nell’ottava tappa Fiuggi – Campitello Matese. In difficoltà nell’undicesima tappa Forlì – Imola di 153km. Aru approfitta della caduta della Maglia Rosa, Alberto Contador, nella tredicesima tappa Montecchio Maggiore-Jesolo di 147km, e conquista la leadership della classifica generale. Il giorno seguente, Contador, grazie alla crono-individuale Treviso – Valdobbiane di 59,4km si riprende la Maglia Rosa. Il 29 maggio Aru conquista la sua seconda vittoria di tappa al termine della diciannovesima frazione Gravellona Toce – Cervinia di 236km. Il giorno seguente, arriva un’altra vittoria nella penultima tappa Saint/Vincent – Sestrière, con 2’25” di vantaggio sul leader della classifica Contador. Un successo che  gli consente di chiudere il Giro in 2° posizione.

 

Trionfo nella Vuelta – Nel 2015 il corridore sardo sale sul trono di Spagna in seguito alla vittoria della Vuelta davanti ai big del ciclismo moderno, quali, Quintana, Froome, Joaquin, Majka, e Valverde. L’edizione 2015 della Vuelta parte con una crono-squadre Perto Banùs – Marbella di 7,4km. Il cooridore del Pro Team Astana, a partire dalla seconda tappa Alhaurin de la Torre – Caminito del Rey di 158,7km, diventa capitano della squadra in seguito alla squalifica di Nibali. Durante la settima prova Jòdar –  La Alpujiarra, sulla Sierra Nevada attacca negli ultimi chilometri e conquista 7″ di vantaggio sui rivali di classifica. Arriva quarto nella nona tappa Torrevieja –  Cumbre del Sol/Benitatxell di 168,3km. Nell”undicesima tappa, Andorra la Vella – Cortals d’Encamp (con sei ascese) di 138km, con una prova di carattere giunge secondo dietro il compagno di squadra Mikel Landa, conquistando per la prima volta la Maglia Rossa. Durante la sedicesima tappa Luarca – Ermita de Alba/Quiròs di 185km, perde il comando della classifica generale per 1″ a vantaggio di Joaquim Rodriguez. Riconquista la leadership della classifica al termine della  ventesima tappa San Lorenzo de El Escorial – Cercedilla di 175,8km, dove grazie al lavoro di squadra, riesce a staccare in salita la Maglia Rossa – giunta sul traguardo a 3’40” dal corridore sardo – e a trionfare nella classifica generale. Passerella finale nell’ultima tappa – crono-individuale – Santiago de Compostela – Santiago de Compostela di 9,7km.

 

Tour de France e Olimpiadi nel 2016 – Il corridore sardo è pronto per il grande salto. La partecipazione alla Volta Valenciana – sesto in classifica generale – , e alla Volta ao Algarve – nono al termine della corsa grazie al 2° posto nella quinta tappa Almodovar – Alto do Malhao di 172,70km vinta da Alberto Contador – , sono il preludio di una stagione vissuta ai massimi livelli. Una caduta al Giro dei Paesi Baschi però, condiziona la preparazione fisica dell’atleta, che ne risente anche nell’Amstel Gold Race svoltasi nel mese di aprile. Partecipa nel mese di giugno al Giro del Delfinato, ottenendo il successo di tappa nella terza prova Boèn sur Lignon – Tournon di 187,5km con uno scatto nel finale. L’esordio al Tour non è dei migliori per via delle precarie condizioni fisiche. Il miglior piazzamento nelle ventuno tappe, il 3° posto nella cronoscalata della diciottesima prova Sallanches – Megève di 17km. Si chiude col 13° posto a 19’20” dal vincitore Christopher Froome, il Tour de France del corridore sardo. Arriva la convocazione del ct Davide Cassani per le Olimpiadi di Rio de Janiero. La squadra azzurra convocata dal ct: Vincenzo Nibali – capitano – (scalatore), Fabio Aru (scalatore), Diego Rosa (scalatore), Damiano Caruso (scalatore), Alessandro De Marchi (passista). Durante la prova olimpica disputata da Forte di Capocabana a Rio de Janeiro per un totale di 241km, Aru è protagonista insieme al suo capitano. La caduta inaspettata di Nibali a 11km dal traguardo, ridimensiona le ambizioni della sqaudra azzurra, che ritorna con una certezza in più, Fabio Aru. Dopo l’ottima prova dei Giochi Olimpici, Aru viene convocato dal ct Cassani anche per i campionati europei di Plumelec che conclude al 23° posto. Il 24 settembre arriva  4° nel Giro dell’Emilia, mentre il 28 settembre giunge in 6° posizione nella Milano – Torino.

 

Il Tour de France 2017 – La stagione di Aru inizia subito con una battuta d’arresto. Durante la sua partecipazione alla Tirreno – Adriatico, una tracheobronchite costringe il corridore sardo al ritiro della corsa. Inizia così la preparazione per il Giro d’Italia numero 100. Ancora una volta però è costretto a rivedere le sue ambizioni. L’Edizione del centenario della corsa rosa, perde subito uno dei suoi protagonisti. Fabio Aru infatti, a causa di un infortunio al ginocchio sinistro, rimediato in una caduta in Sierra Nevada durante gli allenamenti, è costretto ad un lungo periodo di riposo.

Il corridore del Pro Team Astana punta tutto sulla Grande Bouclè, che affronta con la maglia tricolore dopo la vittoria – dedicata all’amico Scarponi – nel campionato italiano di ciclismo su strada, prova di 245km disputata da Asti ad Ivrea lo scorso 25 giugno. Un successo ottenuto con un vantaggio di 8’56” sul secondo classificato, Diego Rosa.

 

Il Tour de France di Fabio Aru

 

Team Astana: capitano Fabio Aru, capitano Jakob Fuglsang, Dario Cataldo, Andriy Grivko, Alexey Lutsenko, Andrey Zeits, Dmitry Gruzdev, Bakhtiyar Kozhatayev, Michael Valgren Andersen.

Ds: Beppe Martinelli.

Team manager: Alexandre Vonokourov.

 

1/7 – Il Tour de France inizia con una crono-individuale Dusseldorf – Dusseldorf di 14km, con l’Italiano dell’Astana che chiude a 50″ dal vincitore di giornata Geraint Thomas.

 

2/7 – Nella seconda tappa Dusseldorf – Liegi di 203,5km (vinta da Marcel Kittel) Fabio Aru si classifica al 60° posto.

 

3/7 – Nella terza tappa Velviers-Longwy di 212km (vinta da Peter Sagan) giunge sul traguardo al 17° posto.

 

4/7 – Nella quarta tappa Mondorf-les-Bains – Vittel di 207,5km (vinta da Arnaud Dèmare) conclude al 26° posto.

 

5/7 – Vittoria nella quinta frazione Vittel – La Planche des Belles Filles di 160km, conquistata in seguito ad un attaco – negli ultimi chilometri – alla Maglia Gialla di Chris Froome che giunge al traguardo in 3° posizione con  20″ di ritardo.

 

6/7 – Nella sesta tappa Vesoul – Troyes di 216km (vinta da Marcel Kittel) si classifica al 39° posto.

 

7/7 – Nella settima tappa Troyes – Nuits-Saint-Georges di 213,5km (vinta da Marcel Kittel) taglia il  traguardo al 53° posto.

 

8/7 – Durante l’ottava tappa Dole –  Station des Rousses di 187,5km (vinta da Lilian Calmejane) giunge al traguardo in 6° posizione insieme ai rivali di classifica.

 

9/7 – Nella nona frazione Nantua – Chambèry di 181,5km (vinta da Rigoberto Uran) arriva in 5° posizione a ridosso dei primi.

 

10/7 Giornata di riposo

 

11/7 – Nella decima tappa Pèrigueux – Bergerac di 178km (vinta da Marcel Kittel) si classifica al 35° posto.

 

12/7 – Undicesima tappa Eymet-Pau di 203,5km (vinta da Marcel Kittel) conclusa al 34° posto.

 

13/7 – Capolavoro durante la dodicesima tappa Pau – Peyragudes di 214,5km conquistata da Romain Bardet. A 3km dall’arrivo, Fabio Aru parte in volata insieme a Romain Bardet e Rigoberto Uran, con la Maglia Gialla Chris Froome che si stacca dai tre corridori. Romain Bardet trova lo sprint vincente, e si aggiudica il successo di tappa davanti a Rigoberto Uran e Fabio Aru. Grazie anche ai 4″ di abbuono per il terzo classificato, l’italiano del team Astana è il nuovo leader della classifica generale con 6″ di vantaggio su Chris Fromme, giunto al tragurdo con 20″ di ritardo. A tre anni di distanza dalla conquista della Maglia Gialla di Vincenzo Nibali, un Italiano torna ad indossare la prestigiosa maglia del leader della classifica. La classifica generale dopo 12 tappe: 1 F. Aru 52h51’49”, 2 C. Froome a 6″, 3 R. Bardet a 25″, 4 R. Uran a 55″, 5 D. Martina a 1’41”, 6 S. Yates a 2’13”, 7 M. Landa a 2’55”, 8 N. Quintana a 4’01”, 9 G. Bennet a 4’24”. 10 L. Meintjes a 4’51”.

 

14/7 – Nella tredicesima tappa Saint – Girons–Foix di 101km (vinta da Warren Barguill) si classifica al 9° posto mantenendo la leadership nella classifica generale.

 

15/7 – Nella quattordicesima prova Blagnac – Rodez di 181,5km (vinta da Michael Matthews), Chris Froome sorprende Aru con uno scatto nel finale, e riconquista la leadership della classifica. Il corridore del Pro Team Astana, perde contatto dai primi e giunge sul traguardo al 30° posto. La nuova classifica: 1 C. Froome 59h52’09, 2 F. Aru a 18″, 3 R. Bardet a 23″, 4 R. Uran a 29″, 5 M, Landa a 1’17”, 6 D. Martin a 1’26”, 7 S. Yates a 2’02”, 8 N. Quintana a 2’22”, 9 L. Meintjes a 5’09”, 10 A. Contador a 5’37”.

 

16/7 – Nella quindicesima tappa Laissac – Le Puy-en-Velay di 189,5km (vinta da Bauke Mollema) Fabio Aru conclude la prova al 31° posto con la classifica che resta invariata.

 

17/7 Giornata di riposo

 

18/7 – Nella sedicesima frazione Le Puy-en-Velay – Romans-sur-Isère di 165km (vinta da Michael Matthews) giunge al traguardo al 18° posto col gruppetto dei migliori, tra i quali, il leader della classifica Chris Froome, che nel finale di tappa prova l’attacco con i compagni del team Sky. Distacchi invariati.

 

19/7 – Nella diciassettesima tappa Le Mure – Serre Chevalier di 183km (vinta da Primoz Roglic) il corridore sardo paga un prezzo altissimo ai rivali di classifica. Durante la tappa con la scalata del Galibier, la vetta più alta del Tour (2642 metri), Aru getta la spugna dopo aver rilanciato la sua azione sugli scatti di Froome, Uran, Bardet, e Barguil. Al termine della tappa la nuova classifica vede Aru giù dal podio: 1 C. Froome 73h27’26”, 2 R. Uran a 27″, 3 R. Bardet a 27″, 4 F. Aru a 53″, 5 M. Landa a 1’24”, 6 D. Martin a 2’37”, 7 S. Yates a 4’07”, 8 L. Meintjes a 6’35”, 9 A. Contador a 7’45”, 10 W. Barguill a 8’52”.

 

20/7 – La diciottesima tappa Briancon – Col d’Izoard di 179,5km (Warren Barguil) è una sentenza per Fabio Aru che si allontana ancora di più dal podio di Parigi. All’arrivo è solo al 13° posto, a 22″ dai diretti avversari. La classifica:  1 C. Froome 78h08’19”, 2  R. Bardet a 23″, 3  R. Uran a 29″, 4 M. Landa a 1’36”, 5 F. Aru a 1’55”, 6 D. Martin a 2’56”, 7 S. Yates 4’46”, 8 L. Meintjes a 6’52”, 9 W. Barguil a 8’22”, 10 A. Contador a 8’34”.

 

21/7 – Nella diciannovesima tappa Embrun – Salon-de-Provence di 222,5km (vinta da Edvald Boasson) Fabio Aru giunge al targuardo al 61° posto con il gruppo Maglia Gialla. A due tappe dal termine i giochi sembrano giunti al termine. La classifica: 1 C. Froome 83h26’55”, 2  R. Bardet a 23″, 3  R. Uran a 29″, 4 M. Landa a 1’36”, 5 F. Aru a 1’55”, 6 D. Martin a 2’56”, 7 S. Yates 4’46”, 8 L. Meintjes a 6’52”, 9 W. Barguil a 8’22”, 10 A. Contador a 8’34”.

 

22/7 – Ventesima tappa crono-individuale Marsiglia – Marsiglia di 22,5km (vinta da Maciej Bodnar 28’15”) 22° posto in 29’31”, a 1″26″ dal vincitore di tappa. Chris Froome ottiene la 3° posizone in 28’21”. La classifica: 1 C. Froome 83h55’16”, 2 R. Uran a 54″, 3 R. Bardet 2’20”, 4 M. Landa a 2’21”, 5 F. Aru a 3’05”, 6 D. Martin a 4’42”, 7 S. Yates a 6’14”, 8 L. Meintjes a 8’20”, 9 A. Contador a 8’49”, 10 W. Barguil a 9’25”, 11 D. Caruso a 14’48”, 12 N. Quintana a 15’28”.

 

23/7 – Dylan Groenewegen si aggiudica in volata l’ultima tappa Montgeron – Parigi di 103km. La classifica finale: 1 Chris Froome 86h20’55’, 2 R. Uran a 54″, 3 R. Bardet 2’20”, 4 M. Landa a 2’21”, 5 F. Aru a 3’05”, 6 D. Martin a 4’42”, 7 S. Yates a 6’14”, 8 L. Meintjes a 8’20”, 9 A. Contador a 8’49”, 10 W. Barguil a 9’25”, 11 D. Caruso a 14’48”, 12 N. Quintana a 15’28”.