Breviloquio illustrato

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Bisignano non esiste. Forse è solo un’illazione dettata da Google Maps, una menzogna che ti si svela varcato il numero civico di casa, una metafora buttata là tra cemento ed asfalto, fiumi, declivi ed immondezzai.

Bisignano è un’astrazione da mungere e da cui suggere, la realtà che appare e scompare per rassicurare il tuo risveglio. Ed ogni volta a far finta, ad incazzarti o non, sospeso, appeso a ri ciauli, lì nel confortevole anfratto fra l’immutabilità del quotidiano ed il singulto del divenire. Il genius loci un intralcio, l’abbaglio, la pietra angolare o filosofale.

Cambiare, che cazzo vuoi cambiare? Tutta energia sprecata, mai a costo zero, nel rimballo di manovre sconsiderate e performance fini a se stesse. Nel gioco delle differenze e delle diffidenze, il prima e il dopo ad eclissarsi nello scorrere dell’acqua sotto i ponti. Dieci, venti, trenta, quarant’anni cosa rappresentano nella vita di una collettività, di una comunità, di un paesuncolo che ti ostini, nonostante tutto, a chiamare città? Nella vita di un uomo un anno può essere anche troppo, tutto, la pagliuzza nel tuo occhio miope, presbite, strabico.

Non ti resta che indagare il paesaggio alla ricerca di quei segni in cui (di)speravi. Le case, i centri commerciali, i nuovi quartieri, il vestito buono del dì di festa su un corpo derelitto e senz’anima. Di che ti meravigli? In cosa pensi di essere meglio di tua madre, di tuo padre, i chir’a bonanima ‘i nannatu? Cosa pensi di meritarti di più? Declini sinomi & contrari del tuo vocabolario, e nel gioco delle parti e delle arti, tra l’io ed il tu solo il noi non ha che indulgenza ed esclusiva riconoscenza per il sangue del tuo sangue. Non è forse Bisignano una sommatoria di ego (s)misurati e clan familiari, di vizi & virtù immutate, di luci sfocate ed ombre ingombranti?

ilchiuR.Lo.

P.S. Le foto sono state scattate dal sottoscritto in località Giardini Duglia il 29 ottobre 2017. Ma, in fondo, non importanza. Le buone abitudini non si perdono mai.