La Lega, la Padania ed i Terroni

Letture: 3926

Con il suo prezioso carico il camion procedeva  velocemente sull’autostrada. L’ordine era stato preciso e perentorio: a mezzogiorno il carico doveva arrivare a destinazione.

Il congresso dei deputati ed iscritti leghisti  si stava trasformando in un ammosciamento generale. Le roboanti parole del tribuno leghista non riuscivano a risvegliare né i sensi, né le coscienze dei leghisti. Per un paio d’ore avevano fatto finta di ascoltare le invettive del capo contro Roma ladrona, in realtà erano più attenti a seguire i movimenti e gli ancheggiamenti delle vallette. Poi erano crollati.

Neanche la “Danza del ventre” che la Pivetti aveva lì per lì improvvisata riusciva a risvegliare dal sopore il popolo leghista. Il “celodurismo” rischiava di diventare una favola.

Prima che il fatto diventasse notorio, il tribuno leghista,con una trovata delle sue aveva fatto allontanare  le troupe televisive  “dell’odiato” Berlusconi ed i giornalisti.

Il tribuno,come al solito,era stato lungimirante.Appena aveva  avuto sentore che la “cosa” si stava ammosciando, in accordo e con il consenso del coordinatore Calderoli, si era subito messo in contatto con i veraci contadini calabro-siculi che da sempre venivano considerati degli esperti nella produzione di quello che gli era urgentemente ed assolutamente  necessario. Consigliato anche da Sgarbi,che sotto sotto aveva sentito sulla materia anche Berlusconi, appositamente  consultato e che in materia era un testimonial più che affidabile, già all’inizio di stagione aveva prenotato tutta la produzione dell’anno.

Uomini di fiducia del tribuno leghista con grossi automezzi appositamente adatti al trasporto erano partiti prima ancora che iniziasse il congresso,in tutta segretezza,per il Sud. Dopo aver fatto un paio di giri a zonzo  per liberarsi di eventuali curiosi e con la massima circospezione, occhiali neri – il verde dei  camions era stato opportunamente occultato, avevano imboccato l’autostrada .

Solo al ritorno e con il prezioso carico avrebbero fatto il loro trionfale ingresso nell’arena  con i camions splendenti al verde. Il problema del reperimento della materia era stato affrontato dal capo insieme ad alcuni suoi fedelissimi in più di una riunione segreta.Bisognava disporre di rifornimenti continui e affidabili, affinchè l’effetto fosse immediato e sicuro. Si era pensato,considerato l’ammosciamento,di diradare le adunanze del movimento e di sostituire l’acqua della sorgente di Pontida con Coca Cola.Ma era una soluzione rischiosa. Le adunanze, il comizio, i riti lombardi,gli slogans contro l’odiato nemico erano necessari per tenere uniti gli aderenti e per ricaricare psicologicamente ed ideologicamente il movimento. Le adunanze si dovevano assolutamente tenere.Si era pensato di rifornirsi della materia dalla Spagna. Ma c’era il rischio che non  desse gli stessi risultati. Sgarbi del resto,da vero intenditore,aveva sconsigliato l’operazione.Si sarebbe potuto ricorrere a quella cinese, ma la Cina era lontana e poi gli esperti avevano messo in guardia su possibili ed indesiderabili effetti secondari (puzzolentissime e stonate scorregge).

No, non c’era altra soluzione più sicura ed immediata. Bisognava rifornirsi della materia prodotta dagli odiati Terroni. Anzi bisognava far di tutto affinché la produzione aumentasse e fosse di qualità. Bisognava fare in modo che in Parlamento si trovasse il modo di come incentivare la coltivazione della preziosa materia prevedendo possibilmente delle agevolazioni finanziarie per coloro che intendevano dedicarsi con impegno alla sua coltivazione. Con qualche miliardo a fondo perduto sarebbero sorte sicuramente una miriade di aziende che a tempo pieno e con l’ausilio delle più moderne tecniche di produzione avrebbero fornito la materia a sufficienza. Camuffato sotto il nobile intento di voler favorire lo sviluppo del Sud  e di voler combattere la disoccupazione non ci sarebbe stata alcuna difficoltà.

Sarebbe stato comunque un cedimento momentaneo alle vecchie logiche clientelari del passato,ma giustificato dal fatto che la lega avrebbe avuto assicurato per sempre il carburante politico che le avrebbe dato la forza per dare nuovo impulso  alla lotta contro  gli odiati Terroni.

L’immaginazione già correva veloce:grandi stabilimenti sarebbero sorti con nomi più che significativi: Piccantelgroup, Pagnottel, Gustoforte.

Più terroni sarebbero stati scacciati dalla Padania ed a farli tornare al Sud dove non avrebbero avuto altra possibilità che darsi alla coltivazione intensiva della preziosa merce,più forte ed unita sarebbe stata la Lega.

I camions arrivarono puntuali e subito i cuochi si diedero da fare. Prepararono un spaghetti aglio,olio e peperoncino che nemmeno Franco, OH Franco, avrebbe potuto immaginare.

Ma sbagliarono la dose ed i leghisti non fecero in tempo nemmeno ad andare in bagno. Se la fecero sotto..

Meringolo Salvatore