A Bisignano forse vive un lupo

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“Prima che il Gallo canti tu mi tradirai tre volte”
A Bisignano il bacio di Giuda tradisce gli assessori Gallo e Russo. Prima del canto del Gallo i loro seguaci tradiscono due uomini veri, detti gli “scienziati”. Si, proprio Giuda con la sua aria serena, amica, retta, onesta, moderna, sensibile, insospettabile, il quale poggia le sue labbra prima sulla guancia destra e poi su quella sinistra, decretando colui che dovrà soccombere e chi, invece, resterà alla storia come un salvatore di popoli.

Bellissima parabola per descrive quello che si sta consumando nel piccolo centro della valle del Crati però sicuramente insufficiente a raccontare i particolari di un evento raccapricciante per una democrazia. Troppo semplicistico, Giuda non è certamente “Umile”ma qualcuno o qualcosa che assume i connotati del lupo, il quale sta sopra di tutti. Il lupo è simbolo di forza e crudeltà. Tuttavia soltanto se affamato aggredisce le sue prede. Per questo egli è un predatore astuto e spietato capacissimo di cacciare in gruppo. La sua tecnica di caccia si esplica nello studiare la preda, attaccarla e ucciderla fino a divorarla pur di continuare a vivere. Ma ciò che rende il lupo inquietante è il fatto che questo animale riesce a vedere nel buio ed a scovare prima di altri eventuali nemici. Il lupo, dunque, vive sopra di tutti come l’ex assessore Russo ha raccontato durante una recente conferenza stampa in merito al tradimento cagionato da tutti i suoi fratelli, del quale è stato vittima anche l’ex assessore Gallo.
Il lupo proprio per le sue caratteristiche potrebbe a questo punto rappresentare tutto e niente, per ciò la fantasia può trovare appagamento in tantissime ipotetiche genialità.Egli potrebbe sedere all’interno del Consiglio stesso, magari occupando un ruolo apparentemente marginale o anche di potere, defilato però rispetto alle diatribe verbali, giornalistiche, televisive e per questo curare altri interessi rimanendo in ombra e coltivando amicizie importanti nell’ambito del territorio.
L’animale sarebbe capace di incarnare un gruppo di collaboratori stretti da vecchie simpatie e con comuni obbiettivi. Oppure rimanendo nel campo delle ipotesi fantastiche qualcosa di esterno al Consiglio, a cui però piace fare affari con il Comune. In tutte le citate ipotesi immaginative il comune denominatore è sempre una idea di poter occulto cui ancora oggi risulterebbero sottoposti a sudditi alcuni degli assessori di maggioranza come riferito in conferenza stampa dai due amministratori uscenti. Dalle loro dichiarazioni si evince distintamente ciò che in verità aleggia nel popolo da tanto tempo ma che nessuno ha il coraggio di ammettere forse proprio per evitare di incappare in circoli viziosi dai quali difficilmente si uscirebbe senza una buona esperienza. Per ciò abbandoniamo il campo minato e ritorniamo alla riflessione iniziale per concludere augurandoci di svegliarci da questo incubo e scoprire che  si trattava solo di un brutto sogno.

10/01/2011 De Luca Alberto per il Comitato Cittadino Libero