“Legalità, cosa si è fatto di concreto in città?”

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** testo di Bisignano in Azione

Concordando con buoni propositi di questa Amministrazione, sintetizzati nelle parole del Sindaco, ad oggi, esprimiamo grande preoccupazione per le conseguenze che questa situazione potrà avere proprio sui fenomeni criminali, che sappiamo radicarsi e rafforzarsi per la loro capacita d’offrire protezione sociale, considerato che un valido elemento di resistenza sia fornito proprio dalla capacità dimostrata dal governo locale nel garantire forme lecite di sostegno. Temiamo che l’Amministrazione comunale non sia più in grado di offrire ai nostri cittadini questi servizi con una qualità credibile e ci rendiamo conto che lasciare a sé stessa la comunità affidandola ad un destino di dequalificazione e d’abbandono non solo indebolisca il paese e la sua capacita di crescita e di innovazione, ma potrebbe innescare anche un pericoloso fattore criminogeno.
L’attenzione alla sicurezza urbana, avrebbe dovuto stimolare e rafforzare, nei decisori pubblici e soprattutto negli eletti, la consapevolezza che il tema della lotta alla violenza debba essere declinato nella molteplicità dei suoi aspetti, tra cui la prevenzione contro la violenza urbana e il conseguente rafforzamento dell’autonomia e del senso di sicurezza di tutti i cittadini in generale e delle persone più vulnerabili in particolare.
Nonostante rafforzare il senso di sicurezza rappresenti uno dei compiti primari delle istituzioni, proprio a partire dalle amministrazioni locali, il Sindaco, a cui la domanda di sicurezza viene posta in modo forte anche quando le decisioni e le responsabilità di politiche e di azioni sono collocate ad altri livelli istituzionali, poco spazio è stato, invece, dedicato, in questi tre anni di consiliatura, alla programmazione di interventi positivi e propositivi di contrasto alla violenza e di creazione di un clima di sicurezza.
Rispondere alla domanda di sicurezza richiede programmi e progetti complessi nati dall’impegno congiunto del comune, della scuola, delle associazioni, di cui l’aspetto, e la cura della città, la pianificazione e la gestione degli spazi per la sicurezza ne fanno parte.
La questione della sicurezza avrebbe dovuto coinvolgere l’insieme dei programmi e delle strategie politico-amministrative della nostra realtà con l’obiettivo di produrre e rafforzare la comunicazione tra i cittadini stessi, promuovere la convivenza pacifica tra persone incerte, impaurite, sempre più spesso diverse per lingua e costumi, in un contesto storico in cui le risorse economiche e sociali sono quasi esaurite e le modalità tradizionali di aggregazione e di riferimento (sindacati, partiti politici, o più semplicemente l’aggregazione spontanea negli spazi pubblici) vengono meno.
L’Amministrazione comunale non ha però sentito il dovere di impegnarsi in un’azione incisiva sul territorio che mai, invece, avrebbe dovuto smettere di tenere viva attraverso un costante impegno informativo e pedagogico rivolto ai cittadini.
L’Amministrazione a guida Lo Giudice, a un anno dai fatti che hanno visto la nostra città, salire tristemente agli oneri della cronaca nera, non ha inteso neanche convocare un Consiglio Comunale monotematico sull’ordine pubblico, da promuovere come reazione politica e della società civile all’episodio di straordinaria gravità quale essere l’omicidio di un giovane ventiquattrenne.
Dalla teoria sulla sicurezza urbana “broken windows / finestre rotte”, dall’istituzione di organismi quali l’Osservatorio sulla legalità, molto pubblicizzati e diventati cavallo di battaglia di questa compagine amministrativa, sarebbero dovute scaturire azioni positive che, attraverso il recupero di molte periferie, il risanamento del centro storico, l’attivazione di progetti di quartiere per l’inclusione sociale, la promozione di attività collettive nei parchi e nelle strade, di piccoli e grandi interventi di cura della città e di pianificazione degli spazi per la sicurezza, della pianificazione di azioni formative concordate con le altre agenzie presenti sul territorio, avrebbero dovuto far leva sulla diminuzione del rischio e ampliare le opportunità offerte dalla Città, quali frutto di programmi e progetti complessi nati dall’impegno congiunto di più Istituzioni e agenzie, per tramandarne il rigore morale e le azioni concrete attuate per il buongoverno della nostra Città.