Le sensazioni dei ragazzi italiani di oggi e quelli di ieri sui mondiali sono particolari. Il mondiale è una delle migliori competizioni che ogni giocatore vorrebbe disputare, si svolgono ogni quattro anni in diversi paesi che chiedono di ospitarlo.
Il 2006 è stato l’anno indimenticabile per molti tifosi, abbiamo vinto la competizione contro la Francia ai rigori e battendo la Germania in semifinale… a casa loro!
Nei mondiali successivi l’Italia si qualificò ma non fece bella figura: nel 2010 non superò il girone concludendo ultima, nel 2014 fece altrettanto concludendo da terza.
Il 2018 fu invece il primo degli anni oscuri per il calcio italiano: i nostri non riuscirono a vincere contro la Svezia per la qualificazione alla competizione che si svolgeva in Russia. Il motivo della disfatta fu accentrato nelle colpe dell’allenatore Gian Piero Ventura che, con scelte sbagliate, penalizzò gli azzurri.
Dopo l’esonero di Ventura la FIGC nominò come successore Gianluca Mancini. Il suo arrivo portò speranza e fiducia, facendo crescere i giovani in un clima di buona competitività.
L’Italia qualche mese fa vinse un europeo fantastico, passando prima da capolista nel girone A e poi successivamente sconfiggendo moltissime compagini più forti, arrivando a vincere la finalissima contro l’Inghilterra e proprio a Londra.
Era stata forse una illusione: la mancata vittoria di qualche giorno fa contro la Macedonia ci riporta sulla terra. Non tiferemo l’Italia per la seconda volta consecutiva a un edizione dei mondiali.
Umile Ritacco, Giovanni Pancaro