POLIZIOTTO LIBERO DAL SERVIZIO, INTERVIENE IN FLAGRANZA DI REATO PER UN PROCURATO INCENDIO, in agro di Bisignano nei pressi dello svincolo autostradale a margine e lungo un corso d’acqua cosiddetto collettore del consorzio di bonifica.
Qualificatosi quale agente della Polizia di Stato, dipendente per la Questura di Cosenza, alla persona autore del delitto sorpreso sul posto, mentre appiccava l’incendio con più azioni e in diversi punti, quest’ultimo, rifiutando di declinare le proprie generalità in compagnia del figlio e di un amico dei due, tutti e tre prima lo minacciano di morte se non si sarebbe allontanato dal luogo, poi padre e figlio lo aggrediscono.
Il padre armato di un corpo contundente (mazza di legno), che non riusciva a colpirlo, poi però, unitamente al figlio, malmenato con schiaffi calci e spintoni, poi ancora i due lo minacciavano nuovamente di morte se non si fosse allontanato, dicendogli che lo avrebbero scannato come un animale, scavandogli una fossa sul posto.
Incuranti del rappresentante delle istituzioni, la stessa aggressione veniva riservata da parte del padre – persona più adulta rispetto agli altri due – anche a tre donne parenti del poliziotto che avevano visto l’operatore di Polizia da solo, impegnato con il proprio telefonino ad allertare evidentemente il proprio ufficio o l’Arma dei Carabinieri. Le donne si avvicinavano per andare in aiuto – visto che i due padre e figlio cercavano di prendergli il telefono dalle mani – per evitare che questi richiedesse (come aveva già fatto) ausilio di intervento alle FFOO.
Ovviamente, Bisignanoinrete nel pieno rispetto del diritto di cronaca è disponibile ad ospitare un’eventuale diversa versione dei fatti.