Continuano i disservizi dell’unica compagnia di autolinee che attraversa la città di Bisignano, con pendolari, studenti e lavoratori sempre più sull’orlo di una crisi di nervi. Aumentano i disagi dei cittadini che ogni giorno si incamminano ai luoghi di lavoro e studio con i mezzi pubblici, con orari non più accettabili per un paese di undici mila abitanti, terra del secondo santo di Calabria, e con un svincolo autostradale a pochi chilometri. Sono gli studenti universitari a esser maggiormente svantaggiati, che se già di mattina facevano gli straordinari per arrivare all’Unical ora devono compiere i salti mortali.
All’andata, infatti, un pullman portava i ragazzi alle 7.40 (cosa già di per sé improponibile con l’inizio delle lezioni alle 9) ed ora, con l’arrivo dell’estate, questo autobus prende il letargo e interrompe la linea, costringendo i ragazzi a prendere il pullman alle 6.45. Al ritorno si registra solo un mezzo che passa all’Unical alle ore 18.15 circa, e c’è da dire che gli esponenti politici non si sono mai prodigati con grande forza in ultimatum o fatto pressioni sull’azienda per interrompere questa scarsa considerazione dei cittadini bisignanesi. Pochi sono stati le dichiarazioni in merito sull’argomento in questione (da Francesco Lo Giudice, Mario Palermo e ultimamente Francesco Fucile ed Elio Rago) ed è addirittura ridicolo pensare di proporre il centro storico come meta per possibili case dello studente, considerando l’utopia dell’ esser maggiormente considerati. Bisignano per altro è in netto svantaggio rispetto alle altre cittadine: una sola compagnia di autolinee e con orari non eccelsi, in netto svantaggio anche con Luzzi e Mongrassano che sono maggiormente collegati con l’intera provincia. A tutto ciò si aggiungono altre inefficienze, come i cambi d’orario non comunicati e le rotture improvvise degli stessi messi, spesso inadeguati alle esigenze di un tranquillo confort. Una situazione che, nel 2011, non sembra più accettabile.
Massimo Maneggio
su: Calabriaora