Una scuola da cambiare, aiutando i ragazzi

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È molto importante tener conto del pensiero di ogni ruolo all’interno di un’istituzione, soprattutto nelle scuole: al giorno d’oggi si prova a considerare a 360 gradi la parola dei ragazzi, ma al tempo stesso è anche molto importante quella degli insegnanti. Il compito è stato quello di intervistare un insegnante delle materie scientifiche, la professoressa Monica Pecora, a noi cara e domandargli tutto quello che ci incuriosiva.

Le chiediamo in primis quale percorso di studi ha compiuto e quanto impegno le è costato arrivare fino a qui, è stata la prima curiosità che ci è sorta in mente. La risposta che abbiamo ricevuto è stata incoraggiante: la passione per le materie scientifiche e, in particolar modo per la matematica, l’hanno portata a dove si trova oggi. Il percorso di studi non sicuramente facile non mai l’ha demoralizzata e ha continuato affinché potesse trasmettere questo amore per la matematica che si porta dentro fin da piccola … il suo obiettivo era proprio questo e di ciò non se ne pentirà mai.

E non se ne pentirà mai soprattutto grazie alle persone con cui si trova ad interagire, a lavorare: questo pensiero è stato successivo alle domande sugli anni trascorsi nel liceo bisignanese e di come si trovasse con le persone dell’istituto. Col sorriso negli occhi, la professoressa ha affermato come si trovi benissimo, di come i tre anni vissuti in questa scuola non le hanno mai creato problemi, anzi, le hanno fatto vivere solo bei momenti. Bei momenti soprattutto negli ultimi anni in cui la pandemia, che ha causato un allontanamento, al giorno d’oggi ha riunito di più e ci ha portati a vivere più pienamente i nostri doveri, trasformandoli in piaceri.

La DAD ha causato distanza in ogni senso, soprattutto distanza fra il rapporto dell’alunno con l’insegnante: la fortuna di avere un piccolo, ma efficiente, istituto permette di istaurare legami profondi e confidenziali fra questi ultimi. Confidenziale è stato il termine utilizzato dalla professoressa alla domanda sul rapporto con i propri alunni. Ha chiaramente affermato come un alunno debba riconoscere i limiti della confidenza e dell’educazione, ma al tempo stesso come non si debba assolutamente creare un muro fra questi due ruoli. Al giorno d’oggi i ragazzi vanno compresi ed aiutati e, la comprensione da parte di un professore, avvicina e convince gli alunni ad istaurare un rapporto empatico.

Tutto ciò, soprattutto conoscendo il sistema scolastico presente, è molto importante … infatti una nostra domanda si è incentrata proprio su cosa ne pensasse di quest’ultimo. Poiché i tempi sono cambiati e si era più soliti nascondersi dietro ad un dito, ora sarebbe giusto cambiare, cosa che è difficile da fare perché appunto il sistema è indubbiamente diverso come lo sono i tempi che si stanno vivendo. È difficile cambiare un intero sistema scolastico, ma non lo è aiutare i ragazzi. La professoressa Pecora ha affermato come il metodo migliore per aiutarci sia farlo durante le ore scolastiche: si nota molto incostanza nei giovani di oggi, e forse sarà anche così, ma trovando il giusto approccio, tenendo conto delle esigenze di quest’ultimi senza lasciarci nel limbo di uno studio autonomo potrebbe esserci la svolta.

Quindi la prof.essa ci consiglia uno studio più approfondito in classe, in modo tale da persuadere i ragazzi convincendoli di come la scuola non sia assolutamente un’imposizione o solo un dovere. Bisogna far comprendere ad un ragazzo che nella vita bisogna cimentarsi, bisogna sporcarsi le mani e non rimanere uno spettatore … però, come al tempo stesso, ciò richieda molto impegno e costanza perché non c’è cosa più bella dell’indipendenza. L’indipendenza è la chiave per il successo personale e il successo personale della nostra professoressa è stato quello di attuare un metodo costruttivo e non coercitivo, trasmettendo tutta la passione che risiede in lei da anni.

Carmel Scarpelli e Francesco Ammirata del IIIB