Nelle scorse ore la notizia della scomparsa dell’ingegner Livio Petramale. Una figura importante per l’imprenditoria locale e non solo, un punto di riferimento nel suo settore.
Lo ricorda così Veronique Capalbo
Svegliarsi la mattina al sibilo di un sms in una fredda giornata dell’Epifania, dall’altro capo dell’emisfero terrestre, in cui vengo informata che l’ing. Lorenzo Petramale è deceduto, sinceramente mi provoca un’ulteriore sensazione di tristezza soprattutto in questo periodo.
La scomparsa dell’Ing. Livio Lorenzo Petramale mi riporta ai tempi in cui ho avuto il piacere e l’occasione di conoscerlo, appena laureata ed abilitata alla professione in economia, per intraprendere insieme per alcuni anni una proficua esperienza nella programmazione e ricerca degli investimenti alle imprese.
Un periodo temporale di collaborazione che mi ha arricchito molto professionalmente. E di questo gli rimango grata per sempre.
Ho avuto l’opportunità di conoscere l’uomo, oltre al professionista, e posso affermare che l’ing. Petramale era un visionario che ha rivoluzionato la professione di ingegnere come colui che ricercava finanziamenti pubblici per proporli agli enti comunali al fine di realizzare, insieme al suo team di professionisti, strade, edifici comunali, palestre, scuole, reti idrica e fognarie.
Un uomo di cultura e soprattutto un visionario che, negli anni 70, ha intrapreso, con il sindaco del tempo Carmelo Lo Giudice, la più rilevante opera urbanistica con l’abbassamento della Collina Castello e la realizzazione di una cittadella comunale in un grande piazzale. Una terrazza affacciata alla Media Valle del Crati.
Sono stati gli anni di grandi investimenti urbanistici nel territorio comunale grazie al duo Lo Giudice Sindaco – Lorenzo Petramale Ingegnere.
Il nostro territorio si accresceva urbanisticamente e si trasformava in città territorio servita da circa 300 km di strade comunali e interpoderali, mentre la popolazione cresceva oltre i 10 mila abitanti fino a posizionarsi al decimo posto tra i 155 comuni della provincia di Cosenza.
L’ultima visione dell’ing. Petramale, sostenuta dal Sindaco Lo Giudice e la sua amministrazione comunale, è stata la nascita del polo industriale con la realizzazione infrastrutturale dell’agglomerato industriale nella pianura adiacente allo svincolo autostradale.
Tante speranze e aspirazioni per promuovere una classe imprenditoriale autoctona capace di produrre occupazione e prosperità nella comunità che ha visto l’ing. Petramale in prima linea nella realizzazione di un’azienda all’avanguardia nella lavorazione dell’acciaio.
Ma su questo aspetto molte sono state le difficoltà e le rinunce a questo sogno, svanito per la recessione economica di quel tempo e per le grandi delocalizzazioni dell’industria nei paesi dell’Est.
A questo si aggiunse la rinuncia alla realizzazione dell’autodromo e velodromo ossia “la città dello sport”, sempre come loro progetto strategico per la città di Bisignano, il cui piano di fattibilità e progettazione erano stati già finanziati dalla Commissione Europea, grazie all’illustre altro nostro concittadino Rosario Solima, già Direttore Generale della DG XVI.
Oggi tutto questo mi sembra doveroso raccontarlo per ricordare un uomo che, malgrado tutto, ha contribuito a scrivere una importante pagina di questo territorio.
Un professionista ma soprattutto un uomo innamorato di questo territorio rimanendone residente fino alla fine.
Addio Ing. Petramale! Che la terra ti sia lieve!
Veronique Capalbo