E’ un periodo non certo facile per la cittadina bisignanese che, in questo ultimo scorcio dell’anno, sembra non trovare pace. Gli attentati che hanno colpito il territorio negli ultimi tempi lasciano molti interrogativi tra gli abitanti, sfiduciati e impauriti. Tutto questo è avvenuto nel centro storico, mentre dalle zone di periferia arriva un altro avvenimento clamoroso che lascerà molto clamore per la sua gravità. Nella contrada Fravitta, popolosa zona a cavallo tra Bisignano e Santa Sofia D’Epiro, si verifica con frequenza una serie di episodi che portano sconcerto, intaccando una delle entità più sentite dalla piccola comunità: la chiesa.
Per due volte il portone di alluminio è stato ricoperto da escrementi, buttati nel corso della notte.
Un gesto di pura follia, che si è verificato qualche sera fa, dopo un primo episodio successo nel giorno dell’Immacolata Concezione, lasciando veramente inorriditi.
La persona che “infanga” la piccola chiesetta, di recente restaurata, in passato ha già manifestando la sua follia colpendo, sempre con i suoi escrementi, le altre case del circondario. Episodi che lasciano preoccupati i cittadini della contrada, che, nel corso degli anni, si è caratterizzata come una delle più pacifiche del paese.
Quest’estate si verificò un altro episodio spiacevole, con l’incendio dello stesso portone il 14 giugno scorso, che fu domato in tempo, evitando danni all’interno della struttura. L’episodio dell’incendio aveva lasciato una grande delusione negli abitanti, che pochi giorni prima avevano festeggiato la Madonna di Fatima, protettrice di Fravitta, con una bella festa in piazza che aveva riunito allegramente tutti quanti.
Nella contrada, ora, si discute sulle misure da intraprendere.
Anche i ragazzi della zona, che a Natale accenderanno come ogni anno un grande fuoco, sono pronti, con una rotazione, a un servizio di sicurezza per cogliere sul fatto questo delinquente.
Gli episodi recenti si collegano, con grandissima probabilità, all’incendio di sei mesi fa, e potrebbero avere lo stesso autore, insensibile davanti ad un simbolo di pace e serenità di un’intera comunità.
Scritto da: Massimo Maneggio
su Calabriaora