Se il servizio di trasporto scolastico viene sospeso senza alcun preavviso si possono richiedere i danni

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La Costituzione è la base della produzione normativa italiana. Talvolta, però, il singolo cittadino rimane perplesso dinanzi alla discrepanza fra i principi espressi dalla Carta Costituzionale e i servizi effettivamente garantiti.
L’articolo 34, ad esempio, recita: “La scuola è aperta a tutti. L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”. Perché la scuola sia veramente “aperta a tutti”, lo Stato deve anche renderne possibile la frequenza. Per ciò, la garanzia del trasporto scolastico è un primo requisito per l’accesso al diritto alla studio.
La legge 118 del 1971 all’articolo 28 prevede, infatti, che fra gli interventi per garantire la frequenza scolastica, vi è anche “il trasporto gratuito dalla propria abitazione alla sede della scuola o del corso e viceversa (…)”.

L’articolo 139 del Decreto Legislativo 31 marzo 1998 n. 112 precisa in modo inequivocabile quali siano i compiti e la funzioni attribuiti alle Province e ai Comuni in materia di garanzia dell’istruzione scolastica. Le Province si devono occupare dell’istruzione secondaria superiore, mentre i Comuni hanno competenza sulle scuole di grado inferiore, scuola materna inclusa.

Inoltre, la normativa(sempre in riferimento alla legge 118 del 1971) parla espressamente di trasporto gratuito per la scuola dell’obbligo(cioè, a oggi, fino al primo anno delle scuole superiori).

Per assicurarsi, dunque, il trasporto scolastico(scuola dell’obbligo o materna) è necessario fare esplicita richiesta al Comune.

Quello che è accaduto nel comune di Bisignano, riportato a chiare lettere dalla stampa locale nei giorni scorsi,  si può ritenere da parte di tutta l’opinione pubblica un’inaccettabile mancato sostegno all’istruzione dell’obbligo e perciò anche un imputabile omissione per legge.

L’augurio da parte della comunità bisignanese è quello che si possa essere trattato di un episodio isolato e di una défaillance momentanea da parte di chi doveva garantire gratuitamente il trasporto.

Tuttavia, pare che il servizio sia stato interrotto senza nessun preavviso(fonte Gazzetta del Sud del 21 /10/2012) lasciando a piedi molti bambini, i quali si sono dovuti recare a scuola accompagnati dai genitori con tutti i disagi che il caso comporta. Ciò fa, quindi, preludere a qualcosa di più serio e complesso.

Nel suddetto articolo l’autore parla di  giustificazioni provenienti dagli uffici municipali a riguardo della condizione economica dell’ente. In sintesi, siccome il comune versa in uno stato di ristrettezze economiche il servizio di trasporto scolastico è al palo.

In particolare un Consigliere di opposizione non crede alla veridicità delle suddette giustificazioni e nel pezzo giornalistico sopraccitato si fa riferimento alla politica populista promossa dall’amministrazione in carica, unica vera chimera di tutta la vicenda.

Gli amministratori possono provare ad addomesticare la verità per ridurla ai loro scopi ma non possono coprire il disastro sociale che stanno colpevolmente alimentando e il moto d’indignazione spontanea che sale nel paese.

L’attuale amministrazione bisignanese è consapevole dei disagi che sta arrecando agli alunni e alle loro famiglie?

I nostri amministratori quando prenderanno coscienza che le ristrettezze economiche sono causate dalla loro stessa errata condotta amministrativa, la quale ha contribuito anche alla creazione del buco di bilancio?

E ancora: quando la smetteranno di guardare ai peggio amministrati Comuni della provincia di Cosenza  come fossero degli esempi da seguire?

Questa volta, a Bisignano, in fatto di pretestuosità, si è superato il limite della decenza. Infatti, viene paragonato il trasporto di alunni verso la scuola a un danno erariale per le casse del  Municipio.

Cittadini di Bisignano richiedete i danni e respingete la beffa!

 

22/10/2012                                                                                              Alberto De Luca