Il “disagio” che vive la città per la mancata collocazione a discarica dei rifiuti, riporta alla mente l’occasione perduta di quel termovalorizzatore che sin dal 1997 la Regione aveva ubicato a Bisignano. Due gli impianti che dovevano nascere, quello di Bisignano e quello di Gioia Tauro. Mentre a Gioia si è al raddoppio, per il nord Calabria ancora si è alla ricerca di un sito dopo che, la politica di allora e la gran parte dei cittadini lo aveva avversato. Numerosi i ricorsi e le manifestazioni per un impianto che, nello spirito, è nato per tutelare l’ambiente e che in altre parti, era stato visitato di Brescia e di Monaco di Baviera, aveva “arricchito”. Una vicenda, quella giudiziaria fra la Regione e la società Tec Termo energia Calabria spa che si è conclusa nel novembre scorso con una sentenza del Consiglio di Stato che, se applicata interamente costerà alla Calabria 45 milioni di euro. Questo anche per non avere costruito il termovalorizzatore di Bisignano come disposto dal Commissario per l’emergenza rifiuti.
Che quella del termovalorizzatore sia l’unica soluzione per uscire dall’attuale crisi è ormai opinione diffusa. I cittadini ora si vanno rendendo conto che la spazzatura che producono da qualche parte bisogna smaltirla. Per la cronaca da ieri si sta nuovamente ripulendo la città ma solo fino al 19, per un’autorizzazione temporanea concessa al Comune dopo le insistenze del sindaco.
Rino Giovinco
su: Gazzetta del Sud (del 12/01/2013)