Direttamente dal sito della Regione il candidato al Senato della compagine guidata da Pierferdinando Casini (capolista per palazzo Madama) predispone la redazione da parte dei Consorzi di bonifica calabresi dei piani di classifica come previsto dall’art.24 della Legge Regionale 11/2003. “I Piani di Classifica costituiscono lo strumento d’individuazione dei benefici che le opere di bonifica apportano alle proprietà e dunque determinano, di fatto, la contribuzione di spesa da parte dei consorziati”. La loro approvazione afferma ancora l’assessore Michele Trematerra assicurerà l’equo e trasparente calcolo delle quote di contribuenza.
Meglio tardi che mai. Tuttavia dopo la divulgazione della notizia i consorziati destinatari di centinaia di cartelle esattoriali (concernenti i ruoli 2005 – 2006 – 2007 – 2008 – 2009 richiesti dal Commissario straordinario per ripianare i debiti dei vecchi consorzi calabresi posti in liquidazione con ben 155.135.966,12 milioni di euro di passivo e quelli che si riferiscono al 2010 – 2011 – 2012, imposti tramite Equitalia per conto dei neo Consorzi di bonifica) sono già annoiati di cotanta propaganda politica.
In effetti, la Legge Regionale 11/2003 (in materia di regolamentazione dei contributi consortili) oltre all’articolo 23, comma 1, lettera A (in cui si richiede un tributo per il conseguimento dei soli fini istituzionali a prescindere dal beneficio fondiario e per il solo mantenimento della macchina mangiasoldi dei Consorzi di bonifica calabresi) contiene altri articoli tra i quali quello in cui è prevista l’obbligatorietà dell’approvazione annuale dei piani di classifica (operazione quest’ultima che deve precedere per legge l’invio dei ruoli esattoriali imposti dai Consorzi a tutti i consorziati ricadenti nel cosiddetto perimetro di contribuzione).
Per ciò, senza l’approvazione dei cosiddetti piani di classifica regionali i Consorzi di bonifica calabresi probabilmente non avrebbero dovuto emettere i ruoli esattoriali in corso (nemmeno quelli pregressi) e per tanto richiedere un tributo di bonifica così come indicato nelle cartelle esattoriali inviate al domicilio dei consorziati tramite lettera AR.
L’incazzatura di moltissimi consorziati nei confronti dell’assessore all’agricoltura della Calabria è da ricercarsi nel malcontento generale dovuto all’emissione di tutti quei ruoli esattoriali (ingiusti) sopra menzionati.
Il fatto che a ridosso delle elezioni politiche sia pubblicato e sancito a chiare lettere (da parte di un futuro candidato al Senato della Repubblica Italiana) l’importanza dell’approvazione immediata dei piani di classifica assume, oggi, per ogni singolo consorziato calabrese (vessato da cotanto accanimento esattoriale) il significato della puntuale e beffarda demagogia elettorale. Tutto ciò appare ancora più deridente nei confronti di tutte le azioni, fino a oggi, intraprese dall’Unione dei Comitati Civici Calabresi al fine di ottenere dalla politica regionale di governo risposte concrete (attraverso una serie di petizioni pubbliche sottoscritte da tantissimi cittadini calabresi) in merito alla risoluzione pratica del problema mediante l’annullamento di tutte le ingiuste richieste di pagamento e la cancellazione del comma 1, lettera A, della Legge Regionale 11/2003.
Come mai fino, a oggi, e nonostante le suddette omissioni (mancata approvazione dei piani di classifica, protrattasi negli anni) si è ugualmente proceduto all’emissione di tutti i ruoli sopra menzionati?
Egregio On. Michele Trematerra come hanno fatto i Consorzi di bonifica calabresi a calcolare esattamente le somme richieste nei ruoli sopra indicati?
Con quale criterio si è giunti al calcolo del totale richiesto da codeste esose cartelle esattoriali nei territori cosiddetti “asciutti”e intimati ai consorziati attraverso Equitalia?
Il contributo di bonifica grava sui titolari di diritti reali di beni immobili (terreni e/o fabbricati) ed è ricavato in funzione della rendita catastale (in caso di fabbricati) e/o del reddito dominicale (in caso di terreni), moltiplicati per l’indice di beneficio di ciascun immobile, determinato dal Piano di Classifica del Territorio e per il coefficiente di riparto delle spese, determinato dal Piano di Riparto.
Ciò premesso, è allora obbligatorio apporre la seguente ulteriore riflessione (soprattutto anteponendo il fatto che i Consorzi di bonifica sono enti pubblici economici non soggetti al controllo della Corte dei Conti): senza approvare i piani di riparto e i piani di classifica i saccenti burocrati dei Consorzi di bonifica e anche la classe dirigente della Regione Calabria come hanno potuto provvedere all’emissione e soprattutto all’esatto calcolo dei ruoli consortili ordinati per tutti quegli anni sopraccitati?
Se anche per il prossimo futuro politico si volesse seguire la linea adottata fino a ora e non quella riguardante l’interesse del singolo cittadino vessato da tributi scandalosi e dovuti soltanto per il ripianamento dei debiti contratti in tanti anni di sciagurate gestioni amministrative (che nulla hanno a che fare con i consorziati) allora sarebbe meglio una riflessione di coscienza prima di porsi nuovamente dinanzi all’elettorato.
18/01/2013 Alberto De Luca