A Bisignano succede anche questo. Apprendo che ieri 8 febbraio 2013 nel tardo pomeriggio una “squadra” formata da due vigili urbani e nientemeno che il vicesindaco-autista (assessore alla cul…tura), si sono introdotti nei locali dove l’associazione “Banda Musicale di Bisignano” teneva la propria sede e svolgeva le proprie attività, sgombrandola di ogni oggetto e arredo, tutto questo in assenza di un rappresentante della stessa associazione. Al di la di ogni considerazione di metodo, quello che lascia sconcertati in questa vicenda è il merito, vale a dire la valenza simbolica negativa di un gesto simile. Mi chiedo che razza di amministratori siano mai questi ! Come è mai possibile che, in un municipio di questa martoriata terra di Calabria, nel 2013, non si possa reperire un ambiente idoneo a svolgere dignitosamente le proprie attività, per una associazione culturale, dove giovani e meno giovani trovano aggregazione e sana ricreazione, in maniera gratutita e volontaria, recando anche lustro alla città ? Questa vicenda amara è lo specchio di una classe politica che non riesce e non vuole cambiare un po’ per incapacità e un po’ per malafede. Arroccati sui loro scranni considerano la “cosa pubblica” come “cosa loro” e a volte, come in questo caso, perdono completamente il contatto con la realtà. Pensate che il vicesindaco-autista è stato il promotore della iniziativa dei “comuni virtuosi” di cui ovviamente Bisignano fa parte ! Questo signore è talmente “virtuoso” che non ha niente di meglio da fare che presenziare tronfio e soddisfatto allo sfratto di una associazione culturale che tra mille ristrettezze e mille difficoltà resiste e insiste nel voler svolgere la propria attività. Forti con i deboli e deboli con i forti. E’ noto a tutti come altri spazi comunali siano stati messi in vendita al miglior offerente, basta che metta a disposizione del denaro liquido nelle casse comunali. Come dire la forza del denaro sul bene comune. Siamo in piena campagna elettorale. Le elezioni politiche sono alle porte. Non deve meravigliare il silenzio del sindaco e del vicesindaco-autista. A loro non conviene prendere posizioni, dichiararsi, schierarsi pubblicamente, dire come la pensano “politicamente”. Questo odioso sfratto dimostra come a loro interessi soltanto l’indennità di carica a fine mese e le loro piccole trame paesane che devono restare quanto più possibile nell’ombra e sconosciute ai cittadini elettori. Vi fidereste di un politico che trova difficoltà a dichiarare la propria appartenenza politica o comunque la propria idea, vieppiù se ha responsabilità amministrative ? Un’amara vicenda resa ancor più sgradevole da un clima generale tutt’altro che virtuoso. Noi non ci stiamo. Facciamo e faremo “politica”, per il cambiamento. Pardon !
ALESSANDRO PERRONE
CANDIDATO AL SENATO PER FORZA NUOVA
CIRCOSCRIZIONE CALABRIA