“Arsenico”, anche la Lipu interviene

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Bisignano, 14.02.2020, il sole non aveva ancora fatto capolino dai monti della Sila quando gli smartphone dei bisignanesi hanno iniziato a cinguettare, con la rapidità che ci si augura non abbia mai un virus letale, la seguente notizia: “OPERAZIONE ARSENICO” SEQUESTRATO IMPIANTO RIFIUTI SPECIALI A BISIGNANO- PROCURA:”SVERSAVANO IN FIUME VELENO ALLO STATO PURO. –

La notizia è stata come una bomba annunciata. Annunciata da anni di proteste, manifestazioni e denunce cadute nel vuoto. Il vuoto che circonda le tante vittime di un disastro ambientale che va avanti da decenni, sotto gli occhi indifferenti, o comodamente distratti, di chi avrebbe dovuto tutelare e proteggere un territorio fertile e bellissimo come quello della Valle del Crati.

Tutti sapevano quanto accadeva in quel misero quadrato di terra a pochi metri dal fiume Mucone, protetto da occhi indiscreti da un vegetazione fluviale volutamente incolta e strade appositamente dissestate e impraticabili; ma il sapere non basta, soprattutto quando gli interessi sono cosi alti.

Finalmente la tanto attesa bomba è scoppiata, la certezza che tutto sia andato distrutto ancora non l’abbiamo, ma una cosa è certa: non siamo più disposti a permettere che le autorità che dovrebbero vigilare e tutelare si adagino nuovamente nella comoda ovatta del soprassedere, che li tiene lontani dal dover affrontare e risolvere problemi che potrebbero risultare dannosi per la loro immagine elettorale.

A questo scopo, le Associazioni Ambientaliste: WWF COSENZA –SILA – POLLINO, LIPU BirdLive Italia, AMICI DELLA TERRA – Calabria, la STORCAL (Stazione Ornitologica Calabrese), l’Ass.ne CROCEVIA di Rende e l’Ass.ne Civica KILL THE TRASH di Bisignano, condannano questi atti disastrosi per l’ambiente e offrono il loro pieno sostegno a quanti sono impegnati nella ricerca della verità, mettendo a disposizione le competenze professionali e territoriali acquisite in anni di presenza e lavoro di monitoraggio sul territorio.

La storia insegna che i disastri si ripetono (ricordiamo la vicenda dell’impianto di Depurazione di Contrada Coda di Volpe di Rende), che a cambiare siano solo i protagonisti, ma non le dinamiche e i luoghi delle tragedie, quello che ci proponiamo è di riscrivere il copione, impedire che la storia diventi futuro, vigilando sul presente.