Acri: Resti umani trovati nel fiume, c’è una pista

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Erano nascosti tra le sterpaglie sulla sponda di una fiumara in Contrada Galluzzi, nella campagne di Acri. Un teschio umano, un bacino ed il pezzo troncato di un femore. Resti umani probabilmente riportati alla luce dopo i recenti temporali che hanno smosso il letto del piccolo corso d’acqua. Il teschio e gli altri frammenti ossei sono ora al vaglio dei militari del Ris di Messina che avranno il compito di risolvere l’enigma, tentando di stabilire se si tratti del corpo di un uomo o di una donna e se vi siano tracce di violenze subite.

In attesa dei riscontri scientifici, i militari dell’Arma hanno controllato le denunce di persone scomparse nella zona e dagli archivi, al momento, è affiorata solo la vicenda di Salvatore De Marco. L’uomo, un pensionato all’epoca dei fatti di 69 anni, scomparve da Acri il 26 maggio 1999.

L’uomo, che oggi avrebbe 82 anni, uscì di casa la mattina del 26 maggio del 1999. Disse che doveva andare a Cosenza, ma non tornò più. Le ricerche si rivelarono inutili, tra Acri e il capoluogo. “È salito su un pullman per andare nella città capoluogo – raccontò il figlio Antonio – agl’inquirenti, Era tranquillo, almeno così ci è stato detto”.