Addio a Carmelo Lo Giudice, storico sindaco di Bisignano

Letture: 7701

Lo storico sindaco di Bisignano Carmelo Lo Giudice è morto. A 93 anni ci lascia in pratica un uomo che ha caratterizzato questo paese.

Era nato a Bisignano il 30/05/1928, la sua carriera politica è cominciata il 1948 ed è durata ininterrottamente sino al 2006 per ben 58 anni.

Gli incarichi politici

Carmelo Lo Giudice

Carmelo Lo Giudice fu Segretario della sezione comunista di Bisignano per 35 anni, dal 1948 al 1983;
Sindaco, vicesindaco, assessore e consigliere comunale dal 1952 al 2006 per 54 anni; durante i quali, avendo vinto 9 competizioni elettorali su 13, è eletto Sindaco per 32 anni, dal 1960 al 1990 e dal 1999 al 2000.
Presidente della Comunità Montana “Destra Crati” di Acri per 16 anni dal 1976 al 1991

Le altre cariche

Lo Giudice fu membro del Comitato Direttivo del Consorzio per l’area di sviluppo industriale della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati per 15 anni dal 1975 al 1990;
Membro del Comitato Federale della dirigenza della Federazione provinciale del Pci per 30 anni dal 1955 al 1985 e ha diretto anche per un anno – tra il 1951 e il 1952 – la sezione comunista di Corigliano Calabro.

La Storia di Bisignano

Carmelo Lo Giudice è stato un politico che ha fatto la storia. E descrisse anche la sua vita in modo schietto tempo fa

Non ho un titolo di studio. Le ristrettezze economiche della mia famiglia non me lo hanno permesso. Non ho neppure la licenza della scuola elementare, perché non ne ho frequentato la quinta classe.
I docenti dell’epoca, per evitare la chiusura dell’allora scuola secondaria di avviamento professionale – per mancanza di alunni – mi fecero fare il salto dalla quarta elementare alla prima classe di quella scuola.
Non ho neppure la licenza di questa scuola perché non c’erano i soldi per farmela frequentare in altra sede, come facevano allora tanti altri alunni.
Eravamo senza soldi perché mio padre non poteva lavorare per una operazione chirurgica subita a Buenos Aires, a seguito della quale dovette far ritorno a casa. Era l’agosto del 1927. Epoca in cui avvenne il mio concepimento.
Sono un autodidatta, come del resto lo è stato mio padre che, a differenza mia, ha potuto frequentare solo la quarta elementare non essendoci alla sua epoca la quinta classe.
Ciò malgrado mio padre divenne poeta e scrittore, con pubblicazione dei suoi scritti, di cui sto preparando una nuova edizione.
L’opportunità di farsi una base culturale gliela diede indirettamente il cugino prete, il quale finiti gli studi al seminario e diventato sacerdote, dovette sgomberare la casa per potersela aggiustare.
Fu così che i suoi libri finirono in una grossa cesta a casa di mio padre e vi stettero il tempo necessario affinché egli potesse leggerli e studiarli tutti, facendosi così allora, non ancora ventenne, una notevole base culturale, ”…senza alcun aiuto…”, come lui amava dire.