BISIGNANO Alexandra Radac, una ragazza e mille dubbi per tutti. Perché in queste ultime settimane, inevitabilmente, l’argomento principale è stato lei, la ragazza ventenne di origini romene che abitava nel quartiere Piano, precisamente in via dei Cappuccini a pochi metri dalla parte antica del cimitero bisignanese. Il rione “verde”, molti anni fa, era l’epicentro del movimento bisignanese: l’accesso al centro storico, infatti, rappresentava il cuore pulsante della città, ravvivato anche dalla scuola media che ancora oggi accoglie tutti i ragazzi bisignanesi. Nel corso degli anni, com’è accaduto un po’ in tutto il centro storico, le abitazioni dismesse dagli anziani sono diventate le residenze delle nuove popolazioni, registrando una predominanza bulgara e romena che ha occupato notevolmente questo quartiere bisignanese. Famiglie intere hanno occupato la zona di Piano, integrandosi chi più chi meno nel contesto cittadino: qualcuno lavora, altri fanno lavoretti, altri ancora fanno una vita molto ritirata. Ciò che colpisce in questa vicenda è l’assoluta assenza di solidarietà tra connazionali romeni, come dimostrato durante la fiaccolata nonché in questi giorni, quasi a certificare il sintomo di una comunità che, per il quieto vivere, quasi ha paura di mostrarsi solidali nei confronti dei Radac. Parlare di un paese razzista è eccessivo, anche se l’“insuccesso” della fiaccolata (cinquanta persone su una popolazione di 10mila abitanti ci portano a utilizzare questo termine, nonostante in molti assumano a giustificazione la poca pubblicità dell’iniziativa) dimostra l’ermeticità del contesto cratense: i matrimoni tra italiani e nuovi cittadini sono ancora pochi, considerando che sono circa 1500 gli stranieri ufficiali che risiedono sul territorio cratense. L’attenzione dei media, poi, sta innervosendo molti in città, quelli che già vedevano i cronisti cartacei come il fumo negli occhi, figuriamoci poi nel riscontrare le troupe televisive interessate al caso. La gendarmeria romena e il consolato sono in contatto con gli inquirenti italiani per dare il loro aiuto, mentre la famiglia Radac proprio con il programma Chi l’ha visto? ha voluto insistere sull’argomento, temendo che le indagini possano diminuire con il passare dei giorni. Forse in città manca un’occasione corale per discutere dell’argomento, che non sia la piazza del viale Roma o il tavolino di un bar. Perché, al di là di ogni possibile opinione personale, una ragazza è sparita da tre settimane, una mamma è alla sua ricerca e la città di Bisignano è diventata il teatro di un mistero mai visto. Tanto basta per guardarsi negli occhi, una volta per tutte.
Masman