BISIGNANO Il caso Radac, dopo due settimane d’assenza, è stato nuovamente protagonista nel programma “Chi l’ha visto?”, un’istituzione televisiva in materia di scomparse ed enigmi. Alexandra Roxana Radac, la ventenne di cui si sono perse le tracce dal 19 settembre scorso, è la ragazza romena che ha portato, involontariamente, il carico di mistero in città: tra chiacchiere di paese, un clima cittadino che va dall’indifferenza all’indignazione, e la speranza della famiglia Radac, passa tutta una storia dai contorni sempre più indecifrabili. Intorno alle 22, dunque, mercoledì sera la platea televisiva è così tornata sulla storia bisignanese, andando a ripassare i punti salienti di questa vicenda. Il riepilogo della mattinata del 19 settembre è giunto soprattutto con le parole dell’anziano che accompagnava Alexandra nelle lezioni di guida e del signore acrese che, invece, le aveva trovato un lavoro come badante dell’anziana madre. Tra i due uomini, per giunta, non corre buon sangue, come si può facilmente intuire dalla dichiarazioni smozzate che fanno l’uno con l’altro, forse il sintomo dell’attaccamento alla ragazza seppur in modalità diverse. L’acrese, tornando alla mattina del 19 settembre, ha ascoltato telefonicamente Alexandra alle 10.22 per circa tre-quattro minuti, mentre alle 10.46 il cellulare dell’uomo era irraggiungibile, quando era stata la Radac a richiamarlo. Proprio proseguendo sul filo del telefono, l’ultima traccia è quella fornita dall’amica Diana, un’altra ragazza ventenne arrivata a Bisignano come la sua connazionale, sperando di trovare migliori condizioni di vita rispetto alla sua terra d’origine. Diana ha inviato una faccina, tramite la funzionalità di Facebook per cellulari, che Alexandra ha visualizzato, mentre già dalle undici in poi la Radac aveva il telefono spento, come si può notare dai messaggi non visualizzati. Un’altra amica della ragazza, invece, è la signora Gianina che, intervenuta ai microfoni, ha avanzato la sua idea: ovvero che Alexandra sia segregata da qualche parte, vittima dell’amore morboso di un uomo che la tiene solo per sé. Un’ipotesi che, almeno per il momento, non ha trovato nessun risultato concreto. Nessuno è iscritto nel registro degli indagati, le forze dell’ordine non sottovalutano comunque nessun indizio proseguendo nelle loro ricerche, che prevalentemente si sono concentrate nelle campagne che collegano Bisignano, Santa Sofia e Acri.
Massimo Maneggio