Lo “stress idrico” stimato in Calabria é del 5 per cento. Regione al primo posto insieme a Basilicata e Sicilia. A fotografare la situazione è la Community Valore acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti.
Sono già dodici le Regioni ad alto stress idrico – con il Sud ai primi posti – e destinate ad aumentare. Basilicata, Calabria, Sicilia, Puglia sono le più esposte in assoluto, seguite nell’ordine da Campania, Lazio, Marche e Umbria, Toscana, Molise, Sardegna e Abruzzo.
Secondo le previsioni degli esperti – come riporta la Community Valore acqua – si stima che entro il 2030 lo stress idrico si intensificherà ulteriormente in alcune Regioni italiane, con un incremento dell’8,7% in Liguria, del 6,1% in Friuli-Venezia Giulia e del 5,7% nelle Marche.
Lo stress idrico è definito come il rapporto tra i prelievi idrici e la disponibilità di acque superficiali e sotterranee. La siccità italiana ha raggiunto «livelli preoccupanti» tanto che è stata registrata nel 2022 una perdita del 51,5% delle risorse idriche rinnovabili rispetto alla media storica dal 1950.
A livello europeo, la penisola si colloca come quarto Paese dell’Ue per stress idrico, con un indice di 3,3 su 5. Solo Belgio (4,4), Grecia (4,3) e Spagna (3,9) presentano valori peggiori.
In particolare due settori risultano maggiormente colpiti dal riscaldamento globale e dalla siccità: l’agricoltura e l’idroelettrico.