Anno scolastico rimandato al 28 settembre: le prime reazioni

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La decisione – recente – dell’amministrazione comunale di rinviare l’apertura scolastica al 28 settembre ha già assunto i contorni della notizia del giorno, a pochi minuti dalla sua pubblicazione.

Se da una parte l’amministrazione proroga l’apertura per non correre ulteriori rischi e per limitare i disagi, «perché i genitori non possono tornare al lavoro con i bambini a casa e lo Stato, cioè noi contribuenti, non possiamo permetterci di sostenere un’economia che non sia produttiva»; dall’altra parte c’è un fronte che non la prende proprio benissimo. Ci sono genitori che pensano come a una riapertura della scuola nei tempi consoni, in quanto i bambini hanno bisogno di socialità, e anche perché gli stessi genitori non possono tornare al lavoro con i bambini a casa. Situazione dunque caotica.

Arrivano quindi le prime dichiarazioni dopo il comunicato della maggioranza.

Lucantonio Nicoletti dall’opposizione non è proprio felicissimo per questa soluzione: «Questo è un inizio scolastico importante per tutte le famiglie, abbiamo i figli a casa da febbraio, questo lo hanno evidentemente scordato. Si poteva dire due giorni fa che se ne riparlava al 28 settembre, annunciarlo 16 ore prima di una probabile apertura è uno scandalo, non si hanno rispetto dei cittadini, dei genitori che cambiano turni e fanno salti mortali. Sono quattro giorni che penso a questo, possibile che sono mancati i sopralluoghi per fare annunciare questo prima? Iniziare lunedì non è un dramma, ma si vuole annunciare almeno 48 ore prima del 24 settembre? Si può conoscere lo stato attuale delle scuole? Non voglio cavalcare l’onda, ma a tutto c’è un limite. La scuola è una cosa abbastanza seria, qua si sta travalicando ogni limite di pazienza».

Così, dunque il dibattito ha due correnti. Oltre alla corsa contro il tempo per riorganizzare la logistica e la didattica, pesano alcune incertezze sulla possibilità di coniugare il diritto allo studio con la sicurezza di studenti, insegnanti e personale non docente. È un gran bel grattacapo per tutti.