Aranguiz, un rimpianto per la Serie A

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Rimarrà un rimpianto per il campionato italiano. Uno dei tanti, in un torneo che, secondo molti, ha abbassato i suoi standard qualitativi. La storia di Charles Aranguiz è affiorata proprio al mondiale brasiliano dopo quella sua storica marcatura alla Spagna, che di fatto ha eliminato le “Furie Rosse” dalla competizione. Ancora una volta l’Udinese e i suoi scout avevano trovato la classica intuizione calcistica: dal Cile era stato segnalato Aranguiz, un furetto imprendibile, abile nelle due fasi e motore trainante in un campo da gioco. aranguizDvd e viaggi intercontinentali testimoniano la bontà dell’affare ma in Italia, però, non arriverà subito, con la società friulana che preferisce lasciarlo in prestito, per qualche mese, all’International di Porto Alegre, dove il cileno incanta e fa magie su magie. La convocazione per i mondiali è d’obbligo, con Jorge Sampaoli che lo considera un elemento fondamentale della sua nazionale, fatta da gente rapida e scattante, abituata a correre dannatamente per raggiungere un pallone. A Udine, intanto, aumentano i rimpianti nella seconda parte della passata stagione. Il campionato dei bianconeri non è stato di quelli memorabili, pochi sono stati i talenti lanciati (per una volta, è stato un italiano a emergere: il portiere Simone Scuffet), e molte sono state le delusioni, come quel Luis Muriel, paragonato spesso a Ronaldo e che, proprio specchiandosi in questi paragoni, ha perso anche il treno dei mondiali, mancando la convocazione con la Colombia. Così, finito il campionato di Serie A, l’Udinese pensa prepotentemente all’esordio al “Friuli” di Aranguiz, affiancandolo all’eterno Totò Di Natale, certa anche che l’International non abbia i soldi necessari per il riscatto: otto milioni di dollari erano una sorta di garanzia su questo. Nulla di più sbagliato. A fine maggio, Aranguiz è riscattato dai brasiliani, che concretizzano il prestito maturato a gennaio grazie al denaro cash di un magnate brasiliano, quel Delcir Sonda sospettato di avere alle spalle qualche big europea. Ma in realtà, Sonda è solo un’abile stratega che sfrutta una legge vietatissima in Europa ma normale nei paesi sudamericani, dove i privati, le banche e i gruppi economici possono tranquillamente rilevare il cartellino di un calciatore o anche una parte. Un investimento migliore di un Buono del Tesoro a quanto pare, poiché Aranguiz nei mondiali brasiliani ha impennato le sue quotazioni, a furia di correre nel campo. Le qualità di Aranguiz sono emerse nelle ultime settimane, con merito e bravura. Può agire da seconda punta o da ala, come la maggior parte degli attaccanti cileni, ed il meglio lo ha dato in quattro stagioni nell’Universitad de Chile con venti gol realizzati. Sembra Alexis Sanchez in alcuni movimenti e, un po’ come lui, ha nel passato il segno dell’Udinese. Trovando un difetto, qualche volta registra dei black out, la sua concentrazione sembra non reggere per novanta minuti. A volte, gliene bastano soltanto una manciata, però, per decidere una partita.

Massimo Maneggio