Area urbana Cosenza, caos trasporti

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Area Urbana cosentina e trasporti pubblici locali, Molinari e Barbanti: “Basta con gli affidamenti diretti. Gli osceni balletti di potere non sacrifichino ancora una volta i diritti dei cittadini.”

COSENZA – Come ricordato ieri dal nostro consigliere di Rende, Domenico Miceli, il trasporto pubblico locale costa ai cittadini calabresi mezzo milione di euro al giorno: con quest’importo la regione Calabria finanzia le ditte che s’incaricano di provvedere allo spostamento dei calabresi. Il costo per chilometro nella nostra regione è di 2 euro, un importo sensibilmente più alto rispetto a quello concesso ad altre regioni e, con questi dati, non è accettabile che l’assegnazione delle tratte avvenga ancora per affidamento diretto.
E’ da diversi anni che stiamo monitorando la mobilità regionale, i cui Piani Regionali dei Trasporti si succedono in pratica indistinguibilità l’uno dall’altro, eludendo le legittime aspettative dei cittadini. In questo quadro generale si sono innestate, in modo esplosivo, da un lato, la necessità indifferibile di riconoscere l’esistenza di comunità ormai destinate a vivere fianco a fianco e la cui identità territoriale si stempera sempre più di connotati campanilistici; dall’altro, l’urgenza di vecchi e nuovi ras della politica locale di rinsaldare ovvero creare centri di potere che consentano loro di muoversi – in modo sempre più spregiudicato – in un mercato del consenso in costante diminuzione a causa della crescente astensione.
Non è bello vedere vecchi protagonisti della politica – alcuni noti per l’intenzione di voler impiantare nel loro comune enormi discariche coperte dalle foglie di fico delle isole ecologiche – ergersi a filosofi del nuovo od indurre alla calma ammiccando a possibili ingressi in partiti consunti dal giogo del potere, loro che hanno cambiato più formazioni politiche che un veterano della F1 scuderie.
Vedere la forzatura delle regole da parte di chi dovrebbe propugnarne il rispetto è disdicevole, anche se quelle regole non fossero giuste: troppo comodo invocare le ragioni dei cittadini quando conviene. Mentre noi abbiamo sempre tenuto al rispetto delle esigenze dell’utenza pubblica altri preferiscono manipolarla, per il tornaconto loro e dei clan che animano lo scenario dei locali partiti politici.
Quello che è inaccettabile è vedere buttare nella mischia di questa vicenda di potere, che unisce gli interessi pubblici a quelli privati di consorterie politico-economiche, i lavoratori del Consorzio Autolinee: un sistema miope ha voluto sacrificare, grazie ai licenziamenti economici, il diritto al lavoro alle esigenze del mercato. Ma è ancora più triste vederne sacrificare la loro dignità in scioperi preventivi filoaziendali: è questo il destino dei lavoratori meridionali ? Vederli trasformati in botoli da strada per difendere un diritto che la Costituzione assegna loro ?
Qui si sta andando oltre la semplice lite per l’erogazione di un servizio, visti gli interessi e l’importanza dei temi in gioco: occorre subito che si instauri un tavolo di confronto che possa ricondurre nell’alveo della legalità quella che rischia di diventare una vicenda assai complessa ed inestricabile. E visto anche il rischio di interessamento dell’ordine pubblico, in chiave cautelare, riteniamo che la Prefettura sia il luogo elettivo per di sciogliere questa matassa.
Subito dopo si dia priorità alla politica ma a quella vera e non a quella dei balletti osceni di potere che sacrifichino, ancora una volta, i diritti dei cittadini: sono quest’ultimi gli unici che abbiamo interesse a difendere senza alcuna commistione con poco chiari interessi privati e/o di clan.
E i cittadini lo sanno…
Avv. Francesco Molinari
Cittadino eletto al Senato
Sebastiano Barbanti
Cittadino eletto alla Camera