Azzurro tenebra

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Dopo il disastroso Mondiale brasiliano, il calcio italiano va incontro ad una nuova delusione, inaspettata alla vigilia e proprio per questo ancora più eclatante. Il Napoli di Benitez esce mestamente dai play off Champions contro l’Athletic Bilbao, ottima squadra spagnola ma non certo una corazzata. Gli azzurri meritano ampiamente l’eliminazione, determinata dai numerosi errori compiuti in entrambe le aree di rigore tra gara d’andata e di ritorno.

Il Bilbao domina, spreca e trema per quei pochi minuti in cui è stato in svantaggio, ma alla fine schiaccia un Napoli povero di classe, spirito e idee. Dopo il pari dell’andata si conferma la differenza tra la quarta della Liga e la terza della nostra Serie A, in uno stadio come il San Mames, splendida cornice di una partita che verrà ricordata per molto tempo dai tifosi baschi.

Rispetto a gara 1 Benitez inserisce Ghoulam e Mertens per Britos e Insigne, mentre il Bilbao si presenta con gli stessi uomini. L’inizio è lento, il Bilbao controlla senza graffi offensivi ma comunque pressando gli azzurri in costante affanno. Tutto questo però non produce tiri nello specchio ma solo due grandi occasioni su palla inattiva, entrambe sparate alte dai difensori centrali: la prima capita sulla testa di Gurpegi, mentre la seconda è ancora più clamorosa, con Laporte che a porta vuota fallisce il più facile dei tap-in.

Dal possibile affondo il Napoli risorge e nella seconda frazione passa subito in vantaggio: bastano 66 secondi ad Hamsik (nonostante il gol la sua è stata una pessima prestazione) per scoccare un sinistro dal limite che sbatte prima sul palo e poi finisce in rete. Questo immeritato vantaggio dà respiro al Napoli ma carica anche l’Athletic, che un quarto d’ora dopo trova il pari: su angolo Aduriz scappa a Maggio (il peggiore in campo) che resta imbrigliato tra Gurpegi e Albiol e realizza il pari.

Non finisce qui per il Napoli: pessima azione difensiva di Rafael e Albiol su un lancio lungo di De Marcos che favorisce ancora Aduriz, lesto a depositare a porta vuota la rete del sorpasso.

Adesso al Napoli servirebbe un pari per passare il turno, ma cinque minuti dopo finisce ogni scampolo di speranza per gli uomini di Benitez: Unai Lopez lancia Aduriz in fuorigioco, il centravanti corre verso il pallone ma non lo tocca. Ciò mette in confusione Maggio che si perde clamorosamente Ibai Gomez, lui sì in gioco, che solo davanti a Rafael sigilla il risultato.

3-1 è il risultato finale, che sancisce la retrocessione del Napoli in Europa League, competizione dove il Napoli in questi ultimi anni non è mai andato oltre gli Ottavi. Per il calcio italiano è l’ennesima delusione e sconfitta, cosa che determinerà un’ulteriore caduta nel ranking Uefa. E pensare che solamente 10 anni fa di questi tempi stava cominciando una stagione calcistica che ci avrebbe portato al biennio mondiale di Lippi e a ben una finalista nostrana di Champions (Milan 2005), una semifinalista (sempre Milan, ma nel 2006) e a ben quattro Quarti di finale (Inter e Juve sia nel 2005 che nel 2006), mentre nella Coppa Uefa il Parma 2005 si spingeva fino alle semifinali. Questi risultati oggi sarebbero irripetibili e il declassamento sempre più netto nel ranking è la dimostrazione di come il nostro campionato ormai sia diventato sempre più marginale nella politica calcistica continentale. Il calciomercato in corso sta dimostrando che i grandi campioni non arrivano e, anzi, i nostri campioni o presunti tali vanno all’estero, dimostrando sempre più come la Serie A sia diventata un campionato di passaggio e non più uno di arrivo. La vincenda Tavecchio, infine, insieme alla scandalosa gestione della questione “22° squadra” di Serie B non fa altro che far perdere ulteriormente credibilità a questo movimento. Ci vorrà molto più di Antonio Conte per far rialzare la faccia al calcio italiano, sempre più periferico nel mondo calcistico.

La delusione per l’eliminazione di questo Napoli è grandissima, come saranno sicuramente tantissime le polemiche dei tifosi azzurri circa il mercato operato fino ad ora, davvero troppo ridotto per poter realmente puntare allo Scudetto, vero obiettivo stagionale (insieme, però, all’entrata nei gironi Champions).Benitez difende insieme ai giocatori il progetto Napoli ma, vista la tremenda delusione, da adesso in poi le occasioni di sbagliare per il suo Napoli saranno pari a zero. Il campionato sarà il vero banco di prova per gli azzurri, dando per certo lo scarso impegno in Europa League (altra cattiva abitudine italiana) e che la Coppa Italia non inizierà prima di Gennaio.

Higuain e compagni dovranno far dimenticare presto questa terribile delusione ai loro tifosi: il progetto non è in discussione ma errori non sono più ammessi.