Baku, un Gp emozionante e imprevedibile

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— di Massimiliano Aquino

Settimo appuntamento stagionale per il campionato mondiale di Formula Uno. Sul tracciato di Baku in Azerbaijan, la Red Bull di Daniel Ricciardo trionfa davanti alla Mercedes di Valtteri Bottas, e alla Williams di Lance Stroll, che solo al fotofinish, perde la seconda posizione. Il pilota della Red Bull approfitta della debacle Mercedes e Ferrari, e va a conquistare il 5° successo in carriera. Al via subito un incidente tra Raikkonen e Bottas che rientrano in ultima posizione dopo il pit stop. Dopo la strepitosa pole ottenuta nelle qualifiche di sabato, Hamilton chiude in 5° posizione a causa di un pit stop obbligatorio nel finale di gara, per sostituire la struttura che sorregge il casco del pilota. La Ferrari di Vettel taglia il traguardo in 4° posizione. Un risultato che consente al pilota tedesco di guadagnare due punti in classifica su Hamilton, nonostante i 10″ di penalità. Al 19° giro infatti, scintille tra Hamilton e Vettel durante il rientro ai box della Safety car, con l’inglese della Mercedes, che rallenta volontariamente l’andatura del gruppo per ricompattare le vetture dietro la Ferrari di Vettel – con quest’ultimo – che reagisce “toccando” la Mercedes di Hamilton, e di fatto, incorrendo in uno stop and go al 32° giro. La Ferrari di Raikkonen si ritira al 21° giro per il fondo danneggiato, ma durante le fasi della bandiera rossa, i meccanici Ferrari riescono a riparare la vettura, e a rimandarlo in pista, ma a pochi giri dal termine, il finlandese è costretto ad un nuovo ritiro. Verstappen ritirato al 17° giro per un problema al motore. Primo punti in classifica per la McLaren Honda di Fernando Alonso.

Protagonista del Gp di Baku, la safety car, che in tre occasioni, ha costretto i piloti ad alzare il piede dall’acceleratore. Il primo ingresso al 12° giro per togliere dalla pista la Toro Rosso di Sainz. Nuovo ingresso al 17° giro a causa di alcuni detriti sull’asfalto. Ancora safety car al 21° giro per la seconda foratura di giornata sulla Ferrari di Raikkonen. Al 23° giro, gara sospesa con bandiera rossa – su suggerimento di Fernando Alonso che via radio col suo team aveva paventato tale ipotesi per agevolare la rimozione dei detriti dalla pista – e nuova partenza alle 16:15. Al termine dei 51 giri di gara, Ricciardo conquista la vittoria dopo oltre due ore di gara.

Ricciardo: “É stata una gara pazza. Sapevamo che il podio poteva essere raggiunto dopo la partenza, ma abbiamo avuto dei problemi e siamo scivolati in 17° posizione. A quel punto sarebbe stato impossibile vincere e invece ci siamo riusciti”.

Bottas: “Ho perso un giro all’inizo, quando mi sono toccato con Raikkonen. Ho dovuto faticare per superare tante macchine, ma non mi sono mai arreso”.

Vettel: “Non so perchè io sono stato penalizzato e lui no, ha fatto una cosa pericolosa per chi sta dietro. Ha danneggiato la mia ala e io il suo fondo, non si fa così. Lewis ha frenato un paio di volte anche in Cina un paio di anni fa. Non so perchè mi hanno penalizzato, ma sicuramente il risultato poteva essere migliore. La macchina era buona, il passo gara era molto forte. Perdevamo qualcosa nel rettilineo, ma nel complesso è stata una buona gara.

Hamilton: “Vettel? Dico che è visibile cosa è successo. Io dico che non è la condotta che ci si aspetta da un quattro volte iridato. Non è vero che ho frenato improvvisamente. Ci sono state varie volte che la safety car è passata in quel punto dove con la curva non vedevo le sue luci. Probabilmente lui non mi ha visto”.

Gp di Baku, Azerbajian, 6,003km, 51 giri.

In qualifica, Lewis Hamilton conquista la pole numero 66 in carriera, superando  Ayrton Senna, e portandosi a due pole position dal record di Michael Schumacher. Alle sue spalle, il compagno di box Valtteri Bottas. In seconda fila, le Ferrari di Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel, con il tedesco costretto a sostituire il motore, e ad utilizzare un propulsore di inizio stagione per evitare l’arretramento in griglia di partenza. Seguono, in terza fila, la Red Bull di Max Verstappen, e la Force-India di Sergio Perez. La Red Bull di Daniel Ricciardo ottiene l’ultimo posto della top ten a causa di un incidente contro il muretto. Eliminata nella Q1 la McLaren Honda di Fernando Alonso.

Qualifiche

1 L. Hamilton 1’40″593 2 V. Bottas; 3 K. Raikkonen 1’41″693 4 S. Vettel 1’41″841; 5 M. Verstappen 6 S. Perez; 7 E. Ocon 8 L. Stroll; 9 F. Massa 10 D. Ricciardo; 11 D. Kvyat 12 C. Sainz; 13 K. Magnussen; 14 N. Hulkenberg; 15 P. Wehrlein 16 F. Alonso; 17 R. Grosjen 18 M., Ericsson; 19 S. Vandoorne 20 J. Palmer.

Ordine d’arrivo: 1 D. Ricciardo (Red Bull) 2h03’55″070, 2 V. Bottas (Mercedes), 3 L. Stroll (Williams), 4 S. Vettel (Ferrari), 5 L. Hamilton (Mercedes), 6 E. Ocon (Force India), 7 K. Magnussen (Haas), 8 C. Sainz (Toro Rosso), 9 F. Alonso (McLaren), 10 P. Wehrlein (Sauber), 11 S. Vandoorne (McLaren), 13 R. Grosjean (Haas) +1 giro.

Classifica piloti: 1 S. Vettel 153 punti, 2 L. Hamilton 139, 3 V. Bottas 111, 4 D. Ricciardo 92, 5 K. Raikkonen 73, 6 M. Verstappen 45, 7 S. Perez 44, 8 E. Ocon 35, 9 C. Sainz 29, 10 F. Massa 20, 11 N. Hulknberg 18, 12 L. Stroll 17, 13 K. Magnussen 11, 14 R. Grosjean 10, 15 P. Wehrlein 5, 16 D. Kvyat 4, F. Alonso 2.

Classifica costruttori: 1 Mercedes 250 punti, 2 Ferrari 226, 3 Red Bull 137, 4 Force India 79, 5 Williams 37, 6 Toro Rosso 33, 7 Haas 21, 8 Renault 18, 9 Sauber 5, 10 McLaren 2.

Prossimo appuntamento 9 luglio Gp d’Austria – Spielberg.