Nella splendida cornice del Castello Ducale, nel cuore della nuova città Corigliano-Rossano, alla presenza di numerosi imprenditori, si è discusso di agricoltura, agroalimentare, bioeconomia ed efficienza energetica.
L’evento, organizzato dalla BCC Mediocrati, è stato aperto dai saluti del presidente della Banca, Nicola Paldino, e dal vice presidente nazionale di Confagricoltura, Nicola Cilento.
Dopo una relazione tecnica del direttore generale della BCC Mediocrati, Alessandro Bove, sono intervenuti: Carmine Daniele, responsabile Area Affari Centro Sud di ICCREA Banca Impresa, e Mauro Conti, direttore generale di BIT Spa.
I lavori sono stati moderati dal giornalista Federico Bria, segretario generale della BCC Mediocrati. “Qui vivono le migliori imprese agricole – ha detto il presidente Paldino – con cui vogliamo interloquire perche, insieme, possiamo sostenere la crescita dell’intera Calabria.”
Il direttore Bove ha tratteggiato lo stato dell’economia agricola in Calabria e in provincia di Cosenza, comparandola a quella dei distretti italiani maggiormente competitivi.
“Questo territorio ha grandi qualità e le capacità per sviluppare le sue potenzialità anche in campo internazionale – ha rimarcato Carmine Daniele – da parte abbiamo rappresentato una serie di prodotti attraverso i quali affianchiamo la filiera del Credito Cooperativo nel sostegno allo sviluppo di mercati internazionali. Attraverso piattaforme online, inoltre, sarà possibile accedere direttamente ad un mercato virtuale abbracciando una platea di consumatori molto ampia che un’azienda legata al proprio territorio potrebbe non avere”.
Mauro Conti ha illustrato le diverse tipologie di intervento del Credito Cooperativo, e di BIT Spa in particolare, con riferimento alla green economy, all’innovazione e alla efficienza energetica.
Per Nicola Cilento “una Banca tutta calabrese ha grande interesse al settore agricolo che, da parte sua, è più che mai vitale e capace di recitare un ruolo fondamentale per il rilancio dell’economia provincia e regionale. Naturalmente – ha concluso Cilento – ci aspettiamo che, a fronte di progetti virtuosi, ci sia celerità di risposta e una disponibilità reale e concreta nell’accompagnare le imprese nella realizzazione dei progetti”.
Lo stato dell’agricoltura in Calabria è in continua ascesa. Nel suo ultimo report, la Banca d’Italia rileva che il settore primario calabrese ha un peso superiore anche rispetto alla media nazionale. L’Istituto di Vigilanza certifica l’aumento del numero delle imprese agricole, seppure in un quadro economico complessivo ancora lontano dall’essere considerato soddisfacente.
Il trend di crescita del settore agricolo regionale, però, è sotto gli occhi di tutti. L’ultimo Rapporto Istat, rilasciato a maggio 2018, certifica un aumento del 3,9% dell’indicatore del reddito agricolo. Produzione e valore aggiunto dell’economia agricola segnano incrementi significativi (rispettivamente +5,6% e +6,5% in volume)».
Valutando la produzione agricola nelle regioni italiane, suddivisa nei principali comparti, si registra segno negativo (–2,2%) per la produzione di patate, positivo per quella di agrumi (+5,3) «concentrata tipicamente in alcune regioni», tra le quali «Sicilia e Calabria in cui si localizza oltre l’80% della produzione nazionale». Un vero e proprio balzo è emerso per la produzione di Olio, in ordine alla quale si registra un +85,3 per un valore di 516 milioni di euro correnti nel 2017. In questo comparto la Calabria riesce a determinare insieme alla Puglia quasi il 55% della produzione totale.
Considerando, infine, l’indicatore di reddito agricolo, si evince, tuttavia, che l’Italia (+3,9%) cresce meno di diversi Paesi europei [Danimarca (+62,3%), Germania (+27,5%), Paesi Bassi (+21,9%), Regno Unito (+18,8%), Francia (+10,4%), Romania (+7,5%) e Grecia (+3,1%), a parte le indicative flessioni di Spagna (–5,6%) e Polonia (–1,8%)].
L’incremento è stato inferiore alla media ma – si legge nel testo dell’Istat – “con oltre 31,5 miliardi di euro correnti l’Italia si conferma nel 2017 al primo posto tra i paesi Ue per il livello del valore aggiunto dell’agricoltura”, superando anche Francia e Germania che si fermano, rispettivamente, a 29.444 e 20.359 miliardi di euro.
Il Rapporto Istat attesta infine che, a fronte di un calo di produzione e valore aggiunto «in quasi tutte le aree del Paese», la Calabria ha fatto registrare «risultati positivi».
Si tratta pur sempre di stime provvisorie che riguardano il 2017 ma, dall’indagine condotta dall’Istituto Nazionale di Statistica, si desume che nel complesso la Calabria riesce a fare meglio delle altre regioni del Sud.
I segnali positivi sono evidenziati anche nell’ultimo Rapporto Svimez, che registra un trend di crescita per l’agricoltura calabrese nel triennio 2015/2017
La Calabria, peraltro, si impone per la decisa accelerazione della sua crescita, che lo Svimez pone al vertice di tutte le regioni meridionali.
A trainare la ripresa regionale, nel periodo 2015/2017, risultano innanzitutto le costruzioni (+12% nel triennio) e l’agricoltura (+7,9%).
Questi dati sono confermati anche dal Rapporto economico BCC Mediocrati, che la banca produce da tredici anni, grazie alla collaborazione con l’Istituto di ricerca Demoskopika.
In particolare, nell’ultimo rapporto, si misura il peso del settore agricolo nella sola provincia di Cosenza evidenziando un apporto pari al 6,3% del PIL provinciale, contro una media nazionale del 2,3%. Peraltro, si tratta di valori ampiamente in crescita nel periodo di rilevazione. Una comparazione annuale, dal 2004 al 2015, metteva in risalto la crescita esponenziale che ha portato il peso del settore agricolo dal 4,2% al 6,3% del valore aggiunto totale. Anche sul piano demografico, il settore è particolarmente significativo. Alla fine del 2016, in provincia di Cosenza, risultavano attive quasi 11.500 aziende agricole che rappresentavano il 20,2% delle imprese attive in provincia di Cosenza.
Rende, 04 ottobre 2018