Fervono i preparativi per il rinnovo dei Consigli di Amministrazione dei Consorzi di Bonifica calabresi.
“Siete avvisati, non è più tempo di cascare dalle nuvole, specialmente quando vi arriveranno a casa i nuovi avvisi di pagamento ben confezionati da parte degli Enti della Bonifica”.
Ormai ci siamo, quello che si annuncia non è diverso dal passato, tranne qualche eccezione dell’ultimo momento e visto le premesse, cambiando l’ordine degli addenti, il risultato non varierà.
Già da diversi giorni, gli uffici delle principali associazioni di categoria agricole sono in fermento. Incontri e ipotesi di nuove collaborazioni caratterizzano il panorama delle trattative pre-elettorali, senza esclusioni di colpi e coinvolgendo tutte le parti, anche quelle associazioni che, qualche anno addietro, decisero di restare fuori dalla gestione amministrativa dei nuovi Consorzi.
Oggi è tutto cambiato, almeno nell’apparenza e anche chi rappresenta i grossi imprenditori, sembrerebbe voler partecipare alle elezioni per determinare i nuovi apparati di gestione.
Nell’attesa degli ultimi sviluppi, soprattutto nell’ambito della discussione concernente la nuova gestione della Bonifica, si annuncia un’intensa attività di accordi e patti, per tentare di scardinare l’uscente gestione dei cosiddetti “carrozzoni mangiasoldi”, oggi, affidata alla guida di Coldiretti.
Riuscirà l’impresa?
Ancora, è presto per dirlo.
Un fatto assodato è che la vecchia guardia, insieme alla politica “Trematteriana e Pirilliana”, ha completamente ignorato 8000 firme presentate al cospetto del Consiglio Regionale calabrese.
La Petizione d’Iniziativa Popolare, promossa da un Comitato di cittadini per la modifica delle Legge Regionale 11/2003, nonostante altre numerose proposte intraprese dai Sindaci di alcuni comuni calabresi, le interrogazioni inviate al Parlamento italiano, fino a quelle approdate in Commissione Europea, a oggi, risulta bloccata nel dimenticatoio di un Consiglio Regionale dissacrato dagli scandali politici che hanno riempito le pagine della cronaca locale degli ultimi tempi.
Alla politica calabrese e alle associazioni di categoria agricole va ricordato tutto questo, in previsione soprattutto dei nuovi assetti burocratici e amministrativi, con il preannuncio di eventuali nuove candidature di liberi cittadini, che poi, sancite attraverso una democratica elezione, siano adatte alla futura e trasparente gestione degli apparati della Bonifica.
L’augurio da parte dei consorziati, proprietari terrieri o semplici intestatari di terreni, spesso anche estranei al settore agricolo, è quello di non ritrovarsi, dopo le elezioni con i medesimi burocrati e gli stessi problemi annessi al pagamento di tributi da elargire ai Consorzi di Bonifica ai soli fini istituzionali e a prescindere dal beneficio.
“In parole semplici, non si può pensare di continuare a pagare il mantenimento dei carrozzoni mangiasoldi, gli stipendi dei dirigenti e inutili sprechi”.
A tal proposito e in ottemperanza al principio della trasparenza, sarebbe opportuno che la politica e le associazioni di categoria agricole si facessero finalmente carico della precaria situazione riguardante l’uscente gestione, soprattutto di alcuni Consorzi calabresi e facessero tutti gli sforzi necessari per giungere al ricambio radicale e generazionale di quei dirigenti.
Nomi che hanno gestito malamente alcuni bacini, affiliati a politici poco trasparenti, farebbero meglio a uscire dalla matassa dei Consorzi calabresi a gambe levate anziché tentare di riproporre la loro faccia, lavata con “l’acqua di rosa”, alle prossime elezioni consortili.
01/07/2014 – Alberto De Luca