Bisignano (solo) su Facebook: contenti voi, contenti (quasi) tutti

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Editoriale di inizio anno: quando la comunicazione a Bisignano è diventata la corsa a Facebook.

I lettori di questo sito, almeno quelli che comprendono sintatticamente e semanticamente la lingua italiana, sanno come non ci lasciamo scappare l’occasione di avere un’opinione impopolare ma nostra e senza filtri. Poco malleabile dalla convenienza, poco “furba” probabilmente.

Ed è forse quello che ci mantiene in vita da vent’anni, seppur col bilancio non roseo: ci intendiamo di comunicazione e tecnologia nella maniera giusta, probabilmente con una punta di presunzione vi diciamo che siamo tra i pochi ad avere titoli, a insegnare nei nostri ambiti e a portare le nostre professionalità al servizio di altre realtà, pagati come è giusto che sia.

Partiamo dal discorso politico-comunicativo, in un territorio dove manca l’opinione pubblica e per tale non si intende di certo qualche sparuto commento su facebook. Basti guardare la vicina Acri dove il movimento di idee è ben frequente, non ci riferiamo a eventuali ragioni su tematiche quanto proprio al brio manifestato.

Breve storia, quando non c’era Facebook o c’era “vrigogna” a usarlo

In questa comunità, negli ultimi vent’anni i social hanno portato a un crollo di tutto. Ai tempi dell’amministrazione D’Alessandro qualcuno di noi aveva mosso critiche anche in maniera più baldanzosa (l’allora primo cittadino era uomo di spirito), ben diverso rispetto a quanto accaduto ai tempi delle amministrazioni Bisignano. Dove, con tutte le critiche possibili e immaginabili, fatte quando molti degli attuali politici ancora bevevano il latte, ci siamo fatti carico di un’informazione quanto meno vivace.

Tra gli episodi se ne ricordano tanti, ma una cosa (almeno nella prima parte dei mandati) non mancava: l’utilizzo delle conferenze stampa. Chi come noi aveva vent’anni, pur con memorabili liti (sul piano della guerriglia là era un po’ come giocare contro Federer, comunque imparavi qualcosa) potevamo fare qualche osservazione e porre domande. Non sempre magari, e non sempre ottenevamo risposte precise: alla domanda sul perché un amministratore era passato con la maggioranza, rispose l’allora sindaco. Vabbè, era già qualcosa. Per le tante critiche, riguardare l’archivio.

Ai tempi del Lo Giudice, pur con una maggiore riconoscenza iniziale verso il nostro operato, il sito era rimasto tale: un momento di confronto continuo, tutti avevano garanzia di essere rappresentati, un discorso di criteri uguali per tutti. Perché la libertà di stampa non è qualcosa da offrire al migliore offerente, quanto un caposaldo che vale per ogni blog, sito e giornale in ogni momento storico.

Avevamo anticipato come era quella di allora era una maggioranza incapace a rimanere in sella per il mandato, la comunicazione era più che sbandata per l’anarchia regnante. Assessori e consiglieri si alzavano la mattina o la notte per diffondere i loro pensieri d’impeto, le conferenze stampa erano abbondanti e fissate quasi sempre di domenica (e porca miseria…) altri politici rispondevano a persone con intelletto non proprio eccelso, uno ha quasi stalkerizzato telefonicamente mezzo paese, ecc. Non è un caso come la fine di quell’amministrazione non è stata poi commentata da quanti erano protagonisti: quando si dice metterci la faccia…

L’attualità: cercasi conferenze stampa a Bisignano

Ora siamo a un livello diverso. Non ci sono conferenze stampa, in nessun caso. Ci sono convegni, seminari, momenti autocelebrativi, ma conferenze zero.

Ovvero, manca un pezzo importante – sul piano comunicativo – della politica sia nel caso di chi amministra ma vale anche per quanti si oppongono. Dalle minoranze ancora aspettiamo l’utilizzo di casse e microfono in mezzo al pubblico, dalla maggioranza una diversa funzionalità.

La conferenza stampa, per i manuali, è un evento pubblico organizzato da un ente, un’azienda, un’associazione o un personaggio pubblico allo scopo di riunire gli organi della stampa e dei mass media per divulgare una notizia. La c.s. è qualcosa rara da scorgere a Bisignano, inutile girarci intorno. Sta emergendo una versione edulcorata della comunicazione o al contrario frenetica da ping pong: io commento, tu commenti, io ricommento, tu ricommenti e via a un processo di semiosi illimitata (scusate, ci è scappato un termine tecnico).

Sempre secondo i manuali, il coinvolgimento degli organi di informazione deve essere giustificato da notizie di pubblico interesse ed è questo un aspetto cruciale delle conferenze poiché la partecipazione dei mass media rappresenta, da parte di quanti organizzano, una attestazione di fiducia e di credibilità tributata.

Nel corso di una conferenza stampa ai giornalisti sarebbe garantito il diritto di fare domande: non è un caso come in alcune c.s. pubblico-private in questo territorio di Bisignano parte della stampa non è invitata. Voglia a dio emerge fuori una domanda sgradita!

Tutto ciò che ostacola la comunicazione e il diritto a un confronto per noi è una mancata opportunità di democrazia. Non è un caso come il sito – dopo venti e passa anni – è andato anche in sciopero: se ne accorsero due politici, poi solo dopo arrivarono telefonate: “E ma sembra che ce l’avete con noi”.

No, raga… tranquilli: i figli di chi non ha un casato “importante” alle spalle, quelli che non vanno in chiesa e non regalano la loro professionalità a certi idoli del momento trattano tutti allo stesso modo.

In una eventuale conferenza dal vivo domanderemmo, ad esempio, visto che nessuno ci ha mai risposto alle nostre richieste web… chi gestisce la pagina del comune (un ente pubblico deve chiarire questo aspetto), se prima o poi sarà tolta la cittadinanza a Fumel (gli studiosi hanno finito di studiare?). Avremo chiesto sul perché un assessore afferma che “Bisignanoinrete è contro” quando quest’ultimo è sistematicamente esclusa dalla maggioranza degli eventi, come il nuovo stadio sarà strutturato, se sarà un misto di tutto o solo un impianto da dedicare al calcio, come è giusto che sia, e se avrà una via dedicata ecc. [in ciò, comunque, l’assessore Nicoletti ha dato disponibilità a un incontro, ndr].

O magari avrebbe chiesto anche tanto altro, fermo restando come – a scanso di equivoci – ringraziamo anche per aver partecipato ad alcuni incontri su tematiche della città che riservati dovevano essere e riservati sono rimasti…

Tranquillizziamo qualcuno e un’eventuale immancabile telefonata: nulla di personale, certe cose sono vent’anni che le vediamo in diverse salse. E abbiamo il buon gusto di scrivere qua dove sapete chi sono i responsabili, non da altre parti dove idolatrate degli scritti diffamatori, utili solo per aumentare la stizza di un popolino che si dimostra analfabeta funzionale. Chi informa e chi comunica seriamente è un pungolo, non una bellagioia a tutti i costi.

Suggeriamo

L’Amministrazione Comunale di Bisignano potrebbe per il futuro programmare una serie di incontri con la popolazione con lo scopo di:

– fare il punto della situazione sull’operato dell’attuale Amministrazione Comunale;
– illustrare gli obiettivi futuri;
– raccogliere suggerimenti e punti di vista dei cittadini;
– dialogare e confrontarsi apertamente con i cittadini rispondendo in prima persona ai loro quesiti.

Alle minoranze suggeriamo invece di esporsi pubblicamente, spiegando quali siano stati sinora le criticità riscontrate e se vi sono delle contromisure per migliorare eventualmente lo status delle cose sul locale.

Inoltre, ogni elemento del Consiglio Comunale potrebbe stilare un documento in cui racchiudere quanto fatto nel corso di questo periodo amministrativo (da ottobre 2021 a oggi). Un documento a futura memoria, anche perché di qualcuno abbiamo dimenticato se non la faccia proprio il timbro di voce…

Pensiero finale

Chiudiamo con quanto scrive il collega Carlo Arrigoni, racchiudendo al meglio il nostro pensiero

La forza particolare del giornale locale è poi quella di riuscire a dar voce, a far “esistere” realtà e persone che non trovano spazio sui grandi mezzi di comunicazione. Un servizio essenziale che mette in circolo, dà risalto e in questo modo rafforza una vitalità, una espressività sociale che altrimenti sarebbe conosciuta solo dai diretti interessati. Un servizio questo tanto più importante in una realtà montana in cui c’è la necessità di “puntellare” e valorizzare associazioni, iniziative, eventi che costituiscono la linfa vitale della vita di un paese, ma che è sempre complicato e faticoso realizzare visto il numero limitato di persone e di risorse delle varie comunità.

Un giornale locale, quindi, non è solo uno strumento di informazione, ma costituisce un puntello forte alla vita della comunità, un aiuto a valorizzare ciò che c’è e uno stimolo ad andare sempre avanti. Magari potranno cambiare ancora le forme dei giornali e le modalità della comunicazione, ma di sicuro non verrà mai meno l’importanza della informazione, anche a livello locale. E per questo è quanto mai opportuno, per non dire necessario, porre le condizioni perché i giornali locali possano continuare a svolgere il loro ruolo, perché si tratta di un servizio prezioso per tutti e senza il quale tutti sarebbero un po’ più poveri, con uno strumento in meno per capire quello che succede e per costruire il proprio futuro.