Ecco la mia personale Top 5 dei migliori momenti di Breaking Bad:
Quinto posto: L’uccisione di Gale e il finale della terza stagione: E’ il momento in cui definitivamente Walter mostra che il lato oscuro di sé ormai ha preso il controllo. Non esita un istante a sacrificare un uomo mite esattamente come lo era lui in passato pur di salvarsi la pelle. Ricattare uno come Gus Fring non è da tutti, assolutamente, figurarsi metterlo in scacco matto. E non sarà l’unica volta.
Da notare come mentre Heisenber spicca definitivamente il volo in questa scena dall’altro lato abbiamo a che fare con un Jesse che cala definitivamente in quell’ombra da cui uscirà solo nell’ultimo episodio.
Quarto posto: La nascita di Heisenber: E’ la prima volta che vediamo Walter con il celebre cappello che diventerà un vero e proprio marchio di fabbrica del suo alter ego.
Si reca a “casa” Salamanca senza paura e fa di tutto pur di far valere le proprie condizioni, anche provocare il caos contro uno degli uomini più violenti dell’intera serie.
Il professore di chimica mite e timido è scomparso, ormai c’è Heisenberg a prendere il sopravvento.
Terzo posto: Stay out of my territory: Forse il momento più cazzuto di Walter insieme al celebre “Say my name” dell’ultima stagione. Siamo nella seconda stagione, i due produttori di metanfetamina cominciano ad espandersi con successo iniziando a schiacciare tutti gli avversari sul mercato della droga. Un possibile duo di rivali entrerà proprio in contatto con Walter in un supermercato e se in un primo momento ad intervenire e il professore di chimica che insegna ai possibili rivali quali prodotti utilizzare e come farlo, successivamente entra in scena Heisenberg che li invita a stare lontano dal suo territorio. I due non ci pensano due volte ed è qui che nasce il mostro che non esiterà anche ad avvelenare un bambino pur di avere la vittoria.
Secondo posto: La scoperta di Hank: E’ forse il momento che più mi ha impallato dell’intera serie. Ti aspetti che chissà in quale strano ed emozionante modo Hank scopra la vera identità di Walter White ma in realtà tutto avviene su un gabinetto, in un momento insignificante ma che invece cambierà per sempre il destino di tutti.
Alcuni telefilm hanno bisogno di grandissimi effetti speciali e altrettanto spettacolari colpi di scena per affascinare lo spettatore e coinvolgerlo mentalmente: Breaking Bad non ne ha bisogno. E’ proprio la banalità con cui avviene la scoperta che scoinvolge Hank e noi spettatori. Nemmeno un minimo di preavviso, un pugno nello stomaco che non ti lascia indifferente: Hank vede tutta la sua vita e l’ultimo anno in particolare completamente sotto un’altra lente. Una botta da KO.
Primo posto: Felina: L’episodio finale (il cui titolo richiama a Sangue, Ferro e lacrime, tre elementi che saranno centrali negli ultimi 51 minuti della serie) è il degno ending di una serie senza eguali. Ogni tassello del puzzle si completa alla perfezione e Walter esce di scena avendo la meglio su tutti: sui suoi ex colleghi, sulla terribile Lydia (la cui morte ci viene anche questa volta anticipata in maniera velata dal regista), sulla famiglia restia ad accettare i suoi soldi, sui Nazi, su Jesse (che alla fine non lo ucciderà) e infine sulla polizia e sul cancro. La polizia infatti non lo catturerà poiché arriverà una volta che lui è già morto, mentre il cancro verrà anch’esso anticipato da uno dei suoi proiettili. Una vittoria su tutti i fronti.
Una menzione finale allo sguardo tra Walter e Jesse, l’ultimo nella serie. Tutto iniziò con loro due, tutto finirà con loro due. Il ciclo del tutto ritorna e tutto nasce, si trasforma e muore: un’altra tipica caratteristica di Breaking Bad.
Armando Zavaglia