Cantona e l’indimenticabile ventennale

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Venti anni fa, esattamente il 25 Gennaio 1995, il calcio iniziava a scoprire il kung fu. Siamo nello Selhurst Park, teatro del Crystal Palace, e un giocatore francese di Marsiglia fece vedere qualcosa di mai visto su un campo di calcio. Stiamo parlando di Eric Cantona, stella del Manchester United che sfidava i Blackburn Rovers.

L’arbitro lo aveva espulso e lui stava lasciando il campo passando vicino ai tifosi di casa, davvero vicini al campo considerando le ridotte dimensioni della struttura costruita nel 1924. Proprio in quei frangenti il francese sentì qualche frase poco gradita uscire dagli spalti e così la reazione fu immediata: calcio volante in pieno stile kung fu che colpì il ventenne Matthew Simmons. Scoppia il finimondo: tra i suoi compagni c’è chi lo allontana dai tifosi e chi invece attacca briga con altri supporter dei Rovers.

Il gesto era da punire in modo esemplare ma lui in tutto questo accusò i giornalisti, colpevoli di averlo demonizzato. Eric non era di certo alla prima “marachella”: aveva collezionato 5 espulsioni in 26 mesi nel campionato francese e aveva definito “un sacco di merda” il suo Ct. Nel 1991 aveva tirato il pallone addosso ad un arbitro e aveva colpito addirittura un compagno di squadra con un pugno in faccia.

La decisione presa dalla Federcalcio inglese sarà esemplare: otto giornate di squalifica e due settimane di carcere (commutate in 120 ore di servizi sociali). La botta fu tremenda, Eric voleva ritirarsi ma sarà Alex Ferguson a convincerlo di continuare.

Oggi i due protagonisti della vicenda vivono agli antipodi: Cantona è impegnato nel cinema e nella politica, mentre Simmons ha passato guai con la giustizia nel 2011 per aver malmenato l’allenatore della squadra giovanile del figlio. Resta il mistero su cosa abbia detto quest’ultimo a Cantona: si dice che siano state delle frasi ingiuriose nei confronti della madre del calciatore ma il mistero resta.

Armando Zavaglia